Nuovo appuntamento con la storica rubrica di Sportparma, “Il Gede risponde”. Il commento del lunedì sull’ultima partita di campionato del Parma e sulla giornata di serie A. La firma inconfondibile è quella di Pietro “Gedeone” Carmignani.
Un’altra prova di forza del Parma che si laurea campione d’inverno. E’ il giusto premio dopo 17 giornate di campionato?
“Sul 3-0 la partita era già chiusa. I primi 20 minuti sono stati splendidi perché la squadra ha giocato con palla a terra, anche perché il manto erboso del Tardini lo consente. Imbarazzante la differenza tecnica tra le due squadre. Solo dopo il 3-0 il Ravenna si è riorganizzato e ha limitato i danni. I due gol dei romagnoli sono frutto della casualità. Il Parma è padrone del campionato e difficilmente cederà”.
Infortuni a parte, in questo momento gira tutto per il verso giusto. Vedi la “favola” Messina. E’ d’accordo?
“Non fa differenza chi giochi. La rosa del Parma è talmente di qualità e numerosa che può giocare uno o l’altro. La rosa del Parma è fatta di molti titolari. E il bello è che dopo il rodaggio iniziale adesso la società sta già lavorando per il prossimo anno, cioè alla Lega Pro”.
Come giudica il valore degli Under del Parma?
“Sono superiori a tutti gli altri. Questa è un progetto chiaro. Se i giovani sono equilibrati e possono crescere in un ambiente sano ed esperto come quello del Parma è probabile che qualcuno di questi possa arrivare anche in serie B. I senatori sono molto preparati per far maturare i giovani. Ci sono giocatori che possono arrivare tra i professionisti. Probabilmente le altre società non hanno l’organizzazione del Parma e questo fa la differenza. Il Parma è una corazzata in tutti i sensi. Troppa organizzazione. La serie D è un’assurdità per il Parma. Si poteva partire subito dalla Lega Pro. E’ un viaggio scontato, anche se all’inizio non si conosceva la consistenza degli avversari. Ora è tutto più chiaro”.
Passiamo alla serie A: continua la crisi delle romane, mentre il Milan non supera il Carpi. Si può parlare di errori di mercato?
“La Lazio è in una pericolosa fase involutiva. I migliori giocatori sono fuori forma. C’è l’impegno ma è un momento in cui non riesce niente. Pioli non sembra trovare una via d’uscita. La Juve, invece, ha ritrovato fiducia e autostima. Tre vittorie di fila l’hanno riportata in zona Champions, anche se non è ancora brillante. Passiamo alla Roma: prematuro il recupero di Gervinho, questo significa che c’è confusione nello spogliatoio. Garcia non riesce ad uscire dalla crisi di risultati e di gioco; ha perso la sua identità. Il Torino ha subito poco o niente. Il mercato della Roma può essere discusso, basti pensare che il loro migliore giocatore, Gervinho, in estate era stato ceduto. Poi non si è accordato con il suo futuro club ed è rimasto. Devo dire che all’inizio della stagione la Roma non era questa. Sembrava la squadra più accreditata per lo scudetto. Non è solo una crisi di risultati.
Infine il Milan: quando una squadra come il Carpi, orgogliosa, gioca a viso aperto, significa che il Milan avrebbe dovuto vincere. E’ più difficile giocare con squadre che si chiudono. Il Milan è migliorato in alcune situazioni, però la brutta giornata di Bacca ha ridimensionato un po’ tutto”.
E’ d’accordo con le parole dell’ex Paolo Maldini che in settimana ha puntato il dito contro Galliani, non perché non sia un grande dirigente, ma per le modalità con cui oggi si fa il mercato?
“Una volta c’erano gli osservatori che giravano, adesso il mercato è fatto con la consulenza dei procuratori. Una volta lo stesso Braida andava in giro. Una figura così non c’è nel Milan. Galliani vede solo il Milan, ma Galliani resta un grande dirigente. Bisognerebbe tornare indietro a livello di organizzazione”.
Montella e Ballardini, quando i cambi dell’allenatore sono un disastro…
“Io non avrei mai licenziato Iachini, aveva in mano la squadra. Il suo esonero ha creato una spaccatura netta all’interno dello spogliatoio. Molti giocatori stanno vivendo una situazione di disagio e in campo si vede. Senza incolpare Ballardini, non mi sembra che adesso il Palermo in campo dia il 100%. Ieri la reazione c’è stata solo nel secondo tempo, sul 2-0. La figuraccia di Coppa Italia sembrava aver toccato il fondo, invece quella partita ha lasciato il segno. Di contro l’Atalanta è in zona Europa League, grande merito di Reja. Era stato dimenticato. Il calcio è così, ci si dimentica troppo presto di certi personaggi.
Montella si è preso una bella gatta da pelare. Non pensava neanche lui che la situazione fosse così difficile. La Sampdoria è caduta libera, merito anche del Sassuolo che gioca un calcio veloce, palla a terra e personalità. Il valore di Montella non si può discutere, ma evidentemente ci sono delle difficoltà a far capire il suo pensiero. Dovrà lavorare parecchio. Zenga non era ben visto. La Sampdoria non ha mai dato la sensazione di poter riaprire la partita, e questo è pesante”.
Stecca anche il Napoli. Un peccato di presunzione?
“Le partite si vincono attraverso il gioco e la determinazione, caratteristiche che ha avuto il Bologna nel primo tempo, anche se Mirante è stato bravo in due occasioni. Ma su tutte le palle vacanti arrivava sempre prima il Bologna. L’arrivo di Donadoni ha cambiato la mentalità della squadra. Il Napoli deve saper vincere in tutti i modi, ma evidentemente non ha saputo gestire una settimana di festeggiamenti e e forte emozioni”.
In testa alla classifica è tornata l’Inter. Può restarci a lungo?
“L’Inter può essere pericolosa in ogni azione d’attacco, perché Mancini ha fatto delle scelte precise. Avendo uno o due centrocampisti ruvidi (Medel e Melo) in attacco l’Inter si affida alla bravure delle mezze punte, tant’è che ne giocano quattro tutti insieme. E Icardi resta fuori. Mancini cerca sempre l’uno contro uno perché si affida alla bravura dei suoi singoli. Icardi è un grande attaccante, ma gioca solo in area di rigore, per cui per fare 20 gol deve far parte di una squadra che gioca un calcio più organizzato; deve avere i cross e gli assist. Questa è una scelta di gioco intelligente di Mancini.
Il Milan di Capello giocava con il 4-2-4. Aveva due centrocampisti difensivi davanti alla difesa che buittavano la palla in avanti ai vari Boban, Savicevic, Donadoni e Weah… se la sbrigavano loro.
Continua a volare anche la Fiorentina… Niente da fare per il Verona…
“LUdinese ha giocato una buona partita, ma la Fiorentina ha grande qualità ed entusiasmo. Riesce a fare gol in tutti i modi. E’ pronta per ottenere risultati importanti. Verona sfortunato e Empoli fortunato. Ci sono annate in cui ti gira tutto storto. Il gioco e l’impegno non sono mancati. Stessa cosa in Frosinone-Chievo: i padroni di casa hanno colto una traversa e sono andati vicino al gol più volte, poi una sciocchezza di Diakitè ha condizionato la gara”.
AUGURI A DESSENA – “Consentitemi un ultimo pensiero: voglio fare gli auguri di pronta guarigione a Daniele Dessena, è uno dei giocatori che sono cresciuti con me e a cui sono rimasto legato”.