Entra in contatto:
carmignani 2011 sportparma

Parma Calcio

Il Gede: “Primo tempo incerto, poi il Parma si è trasformato in un tornado. La squadra ha un’identità precisa, indipendentemente dal modulo tattico”

Il Gede: “Primo tempo incerto, poi il Parma si è trasformato in un tornado. La squadra ha un’identità precisa, indipendentemente dal modulo tattico”

Come ogni lunedì torna l’appuntamento con il “Gede risponde”, la storica rubrica di Sportparma firmata dall’ex tecnico crociato, Pietro Carmignani, per commentare ed analizzare l’ultima vittoria del Parma, con uno sguardo al “resto” del mondo pallonaro.

Quella di ieri può essere considerata la vittoria più importante della stagione del Parma?
“E’ stata una partita che si può ricollegare a quella di mercoledì col Legnago, difficoltà iniziali come spesso accade; la squadra cambia marcia nella ripresa, ieri grazie ai cambi fatti da Apolloni, mi riferisco a Sereni e Lauria. E questo la dice lunga sul valore della rosa. Primo tempo incerto, nella ripresa il Parma è stato un tornado. Apolloni ha dato la svolta negli spogliatoi. Sette punti di vantaggio sulla seconda sono tanti e non siamo neanche a metà campionato”.

Una vittoria figlia della forza mentale che Apolloni ha saputo trasmettere alla squadra?
“Il Parma è una squadra costruita e studiata per vincere, quindi ha una grande forza mentale. L’aspetto psicologico è fondamentale quanto l’organizzazione tattica. La componente mentale è indispensabile. La vittoria di ieri è una vera e propria svolta al campionato, anche se è pericoloso parlarne adesso, perché non dobbiamo montare la testa a nessuno. Tra l’altro la vittoria di ieri è arrivata proprio in un momento in cui il Parma è pieno di infortunati”.

Si discute tanto di moduli tattici, ma il 4-2-3-1 di Apolloni sembra l’abito perfetto per questa squadra. E’ d’accordo?
“Bisogna far capire alla gente che non sono i sistemi di gioco a vincere e a giocare bene le partite. Le squadre di calcio sono come un pongo che si modella attorno ad una sfera. La squadra si accorcia e si allarga in base alle esigenze, indipendentemente dal modulo tattico. Più giocatori hai attorno alla palla più possibilità hai di fare il passaggio migliore. Il Parma ha una sua identità ben precisa, indipendentemente dal 4-2-3-1”.

Passiamo alla Nazionale: a che punto è il lavoro del Ct Conte?
“Il Belgio gioca un calcio organizzato, pressing alto, difensori alti, anticipi e qualità nel gioco. L’Italia ha dimostrato di avere personalità, ritmi elevati e gioco; Candreva e Florenzi sulle fasce hanno fatto bene. Siamo mancati a livello difensivo, ma credo che sia ingiusto dare la colpa solo ai difensori. Conte dovrebbe cominciare a far giocare dei difensori diversi rispetto ai soliti. Giocano sempre gli stessi. Non è una colpa, ma ogni tanto bisogna provare giocatori qualcosa di diverso. Certo alla fine vince sempre, o quasi sempre, il migliore. E il Belgio ha dimostrato di essere una squadra molto solida”.

Intanto in serie A sono saltate due panchine, Zenga e Iachini…
“Zenga forse non è mai stato accettato ed amato dalla piazza, complice la sconfitta iniziale in Europa League. Non so quanto sia inciso il fatto che lui sia voluto andare via per una settimana in occasione della pausa per gli impegni della Nazionali. Evidentemente non c’erano le condizioni per assentarsi per così tanto tempo. Comunque, fin dall’inizio ci sono stati dei problemi con Zenga e la suggestione Montella è stata molto forte. Comunque Zenga aveva fatto i suoi punti anche aveva un rendimento molto diverso tra ca sa e fuori. Altro discorso a Palermo, ogni anno si vendono i migliori elementi per finanziare la prossima stagione. Se il Palermo è in serie A da tanti anni il merito è anche di Zamparini, ma non si può mandare via un allenatore dopo una vittoria. Non voglio fare l’uccello del malaugurio, ma non ci sarebbe da sorprendersi se più avanti ci sarebbe un ripensamento, con il ritorno di Iachini. Un allenatore può essere esonerato quando non ha più in mano lo spogliatoio, ma a Palermo non era così. Pagare clausole rescissorie per gli allenatori? Il calcio è cambiato, l’avvento dei procuratori è stato imponente, sempre meno osservatori in giro. Ci dobbiamo aspettare di tutto”.

Commenti
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità

Altri articoli in Parma Calcio