Puntuale come ogni lunedì su Sportparma torna l’appuntamento con “Il Gede risponde”.
Insieme a mister Carmignani analizziamo e commentiamo il pareggio del Parma a Ferrara (2-2), contro la Spal, e l’intera giornata di serie A che vede al comando sempre il Napoli di Spalletti.
Il Parma getta alle ortiche tre punti e la possibilità di dare una svolta alla propria classifica. In questo momento si può parlare di squadra in crisi?
“Bisogna capire i motivi di questa crisi, il tempo c’è, ma bisogna trovare le soluzioni. Il Parma ha gente preparata per analizzare questo momento e uscirne fuori. La partita di Ferrara è stata strana nel suo andamento perché il Parma ha colpito nel momento migliore della Spal. Poi come è successo molte volte nel 2021 la squadra si è fatta raggiungere. Poi subentra il nervosismo, vedi la seconda espulsione di Vazquez. Era una partita praticamente vinta. Il Parma non può più avere giustificazioni, ha bisogno di concretezza e certezze”.
Un film già visto tante volte: quando le cose non vanno bene i tifosi chiedono la “testa” dell’allenatore. Sta succedendo anche con Maresca. Cosa ne pensa?
“ Chi ha scelto l’allenatore? Il presidente e i dirigenti; anche perché in testa hanno un preciso progetto tecnico e tattico. In questa stagione la società ha voluto costruire una squadra top e ha speso tanto, ma ha puntato su un allenatore giovane, con poca esperienza in serie B. Una strada difficile ma lecita. L’allenatore ha le sue idee e ha fatto le sue richieste in estate per sviluppare il proprio modulo. Il modulo che utilizza Maresca è un modulo molto offensivo: 4 difensori, un giocatore davanti alla difesa, 2 ali, 2 centrali e una punta. E’ mascherato da 4-3-3 ma è un 4-1-4-1. Scelte condivise da tutti. Ora i dirigenti si devono interrogare su tutto, dal modulo alle scelte iniziali. La colpa non è di Maresca, che si chiaro, chi lo ha scelto lo ha ritenuto idoneo per questo campionato e probabilmente il tempo gli darà ragione. Ma in questo momento c’è malcontento tra la tifoseria e in campo ci sono problemi evidenti. La gente se la prende sempre con l’allenatore, ma a volte dovrebbe imparare ad allargare lo sguardo….”.
Ci sono moduli e scelte specifiche per vincere un campionato di serie B?
“Per vincere un campionato, oltre ad allestire una squadra idonea, la cosa più semplice sarebbe stato prendere un allenatore che ha già vinto la serie B. Ma non è questo il punto. Forse il Parma pensava di padroneggiare il campionato con idee tattiche molto offensive. I campionati non si vincono così facilmente. Io non ce l’ho con Maresca, lui ha idee precise, bisogna capire solo se il suo calcio è adatto alla serie B. Un certo di tipo di calcio può essere adatto ad un certo livello e in altri no. Adesso ci vuole pazienza, diversamente bisogna cambiare e poi diventa la solita storia, come l’anno scorso”.
La classifica va guardata?
“Chi ha tempo non perda tempo. E’ vero che il campionato è lungo ma bisogna dare una scossa subito”.
La serie A continua ad essere scoppiettante, soprattutto in testa alla classifica…
“Prima di parlare delle partite volevo soffermarmi su un altro aspetto: sono stufo di vedere arbitri supponenti che non vanno a vedere il Var. Non è possibile. Così si falsano le partite, vedi la gara del Milan in Champions: la seconda ammonizione a Kessie non si è mai vista; il rigore non lo puoi dare se non vai a vedere le immagini 4-5 volte al Var; non si può dare un rigore così.
Allo stesso modo Pairetto ha rovinato Sassuolo-Inter: Handanovic andava espulso, il fallo era evidente, il contatto c’è stato. Poi Inzaghi ha fatto 4 cambi e ha cambiato la gara, vincendo la partita. Ma è una partita condizionata dall’arbitro”.
Bello e avvincente il duello Napoli-Milan, come negli anni ‘80. C’è una favorita?
“Sono due squadre in grande forma. Il Napoli 7 vittorie su 7, è una corazzata, ha perso solo in Europa League. Il Napoli ci crede, è convinto delle sue vittorie e prestazioni. A Firenze ha vinto una partita molto difficile, inizialmente ha sofferto molto l’esuberanza dei Viola. Certe partite tracciano la strada.
Il Milan continua a fare grande calcio, ha vinto a Bergamo pur essendo reduce dalla sconfitta in Champions. Il Milan ha grande organizzazione tattica e qualità tecnica. Pioli gioca senza centravanti. Riesce a sopperire con il gioco alle assenze e ai problemi. E’ una squadra che sa attaccare e difendere. L’Atalanta ha avuto una buona reazione, ma è stata tardiva. Vedremo cosa succederà quando torneranno Ibra e Giroud”.
E’ la Juventus di Allegri?
“La Juve ha fatto un primo tempo in cui non ha mai inquadrato la porta, ha subito il gioco del Torino, si è accontentata di giocare con le ripartenze. E’ stata una Juve concreta, ha fatto sfuriare il Toro e poi lo ha colpito. Allegri sa leggere molto bene le partite, ha vinto la gara con i cambi, anche se ha una panchina decisamente migliore rispetto a quella di Juric. Con Cuadrado ha cambiato il modulo, è passato alla difesa a 3 e ha vinto la partita. E’ la Juve di Allegri, è tornata concreta, la prima virtù di una squadra di calcio”.
Al quarto posto c’è la Roma…
“La Roma ha ripreso la strada, ha vinto una partita contro un Empoli che gioca e vive un bel momento. La Roma è tornata al 4à posto, sono convinto che ha i mezzi per giocarsela con le altre.
Di contro è crollata la Lazio, l’assenza di Immobile non può giustificare la sconfitta di Bologna. Mihajlovic ha dimostrato di avere la squadra in mano, a differenza di quello che sosteneva qualcuno”.
Tudor e Mazzarri, impatti diversi. Perché?
“Il Cagliari di Mazzarri è in difficoltà; ha giocato un buon primo tempo, nel secondo ha lasciato il campo al Venezia che ha meritato il pareggio, anche se raggiunto nel recupero. Mazzarri dovrà chiedere qualcosa al mercato perché così è dura. Quarto risultato di fila per Tudor, ha avuto grande impatto sul Verona. La classifica dello Spezia piange”.
Il Genoa perde a Salerno, la panchina di Ballardini è al sicuro?
“La Salernitana ha giocato bene e ha meritato vittoria. Partita con molte occasioni nel primo tempo ma risolta soltanto nella seconda parte del secondo tempo. Brava la squadra di Castori a contenere la reazione del Genoa. Ballardini a rischio? Preziosi non è più il presidente…. Assurdo metterlo in discussione ancora una volta, anche se il calcio ci ha abituato a tutto. Ha dimostrato tutto il suo valore e ha raggiunto salvezze difficili, non può essere messo in discussione uno come Ballardini”.