Mille tifosi sui pochi gradoni dello stadio Dal Molin, quasi interamente colorati di gialloblù, cori assordanti, bandieroni e tamburi. Uno spettacolo che in serie D è una rarità. Un spettacolo che per 76 lunghi minuti ha convissuto a braccetto con l’ansia di non farcela. Di non vincere una partita che doveva segnare l’inizio di una lunga scalata. Un rigore di Musetti nella ripresa ha scacciato la paura e di colpo cancellato una prestazione appena sufficiente, condita da due gol annullati all’Arzignano (uno per tempo, per due falli fischiati in precedenza dall’arbitro). Partita spigolosa, difficile, complicata, senza un dominio vero e proprio da parte del Parma che a centrocampo ha confermato le imperfezioni del pre campionato (difficoltà nella gestione del possesso palla e nel tenere uniti i reparti). Bisognava vincere e così è stato. Lo spettacolo e il calcio spumeggiante è solo un di più che a questi livelli conta fino ad un certo punto. Quando si è obbligati a vincere, infatti, è meglio puntare prima alla sostanza e poi a tutto il resto. Signori, questa è la serie D.
Parma e Arzignano hanno indossato lo stesso abito, un 4-2-3-1 elastico anche se il campo un po’ spellacchiato ha complicato i piani di Apolloni, palla a terra e verticalizzazioni. Il giovane Adorni sulla fascia destra ha spadroneggiato in lungo e largo, è una delle note più belle del pomeriggio. A parte i due gol annullati a Marchetti (un destro da fuori area che colpisce la parte bassa della traversa e rimbalza sulla linea, ma non la supera completamente; i giocatori dell’Arzignano e i propri tifosi esultano all’impazzata, la terna arbitrale tentenna, ma alla fine non convalida per un precedente fallo ai danni di Zommers) e all’argentino Trinchieri(destro da fuori area sotto il set, annullato per un precedente fallo) e un destro ancora di Marchetti, l’Arzignano no ha creato problemi a Zommers. I vicentini protestano per le decisioni della terna arbitrale e per un presunto condizionamento psicologico dovuto al blasone del Parma.
I cambi nella ripresa di Apolloni non hanno cambiato di molto la situazione: Miglietta al posto di Corapi e Vignali per Lauria. Il rigore è nato da una furba azione personale di Sereni che sguscia in area a due difensori e con esperienza cerca e trova il contatto con la gamba di un difensore vicentino. Il contatto c’è. Musetti dal dischetto non sbaglia (palla a destra e portiere a sinistra), cancellando due errori grossolani nel primo tempo, solo davanti al portiere. Il gol su rigore, comunque, legittima la maggiore mole di gioco crociata che nel primo tempo aveva prodotto diverse occasioni da gol, anche se solo con dei tiri da fuori area (ci hanno provato senza inquadrare la porta Corapi, Melandri, Lauria e Musetti). Vince il Parma e per oggi tutto il resto non conta, perché questo è il giorno della rinascita (sul campo). Il presente che oscura un passato (recente) fatto di fallimenti, truffe e bugie. Un plauso finale a capitan Lucarelli (ha indossato la fascia di capitano con su stampato il simbolo dei Boys 1977), 4 mesi fa giocava in serie A.
(Foto da Facebook)