Speriamo vivamente che l’idea non conquisti anche l’Italia e il Parma. Eppure il rischio c’è ed è concreto. Vedere stadi pieni di sagome di tifosi in cartone e non in carne e ossa, oppure cori ed effetti sonori registrati come propone Sky per la Bundesliga. Tutto virtuale. Tutti finto. Un tentativo maldestro di nascondere e camuffare gli stadi vuoti, dimenticando la strage di questi mesi.
In Germania, questi strumenti hanno inasprito la contestazione del tifo organizzato: “Mancanza di rispetto” l’hanno definita i tedeschi. Ma oltre al rispetto c’è di più: l’idea di costruire una realtà artificiale che riproduca la realtà. Un calcio fasullo che non accetta l’emergenza, che fa finta di non capire, anzi pensa che tornare a giocare sia un modo per alleviare il dolore e i problemi altrui; speculando sulle disgrazie pur di incassare i soldi (dei diritti tv) che ha già speso.
Questa è semplicemente finzione. Perché la realtà, quella dei sentimenti e della passione dei tifosi, non potrà mai essere riprodotta, per fortuna. E tentare di farlo ad ogni costo, per mascherare le distese di seggiolini vuoti, è un insulto all’intelligenza cumana, a quel senso di appartenenza che lega milioni di tifosi in tutto il mondo. Un tentativo esasperato di modificare la realtà, di dimenticare quello che stiamo vivendo fuori da un campo da calcio, il teatro dell’assurdo e del ridicolo. D’altronde, dopo 3 mesi di litigi e polemiche, non ci si poteva aspettare di meglio dal mondo del pallone. Un mondo di marziani.
Ora la speranza è che l’ondata tedesca non conquisti anche il Tardini, nel caso in cui la serie A dovesse riprendere a metà o fine giugno.