Sequestrati alcuni beni di proprietà dell’ex presidente del Parma Tommaso Ghirardi, per un valore di 4,6 milioni di euro. A darne notizia esclusiva, è il giornalista di Teleducato Michele Angella, il quale attraverso la propria emittente televisiva ha spiegato i dettagli della decisione presa nelle ultime ore dal tribunale di Brescia.
“Il Tribunale di Brescia ha disposto il sequestro conservativo di beni di proprietà di Tommaso Ghirardi per un ammontare di 4 milioni e 560mila Euro. Il provvedimento è stato assunto a seguito del ricorso presentato al Tribunale stesso da parte della società Energy TI Group, compagnia di servizi energetici che nella primavera del 2014 era entrata nel capitale azionario del Parma FC, rilevando il 10% delle quote e stipulando anche un contratto di sponsorizzazione pluriennale – spiega Angella -. Energy aveva acquistato le quote ad un prezzo di 5 milioni di euro, versando nelle casse del club crociato effettivi 3 milioni 950mila euro”.
E ancora: “I magistrati bresciani ritengono che Tommaso Ghirardi abbia “indotto” i manager di Energy Group ad acquisire le azioni del Parma in base ad un bilancio al 30 giugno 2013 “non veritiero”. Insomma, secondo i giudici Ghirardi avrebbe presentato ai futuri soci di Energy, durante le trattative, un quadro alterato in merito alla situazione finanziaria del Parma. Nel mirino dei giudici – continua a raccontare Teleducato – in particolare è finita l’operazione con cui il Parma aveva ceduto propri marchi e anche il contratto con la società concessionaria della pubblicità a Parma Brand, con conseguente iscrizione di un credito di 47 milioni di euro nel bilancio del 30 giugno 2013. Operazione questa che avrebbe dunque mascherato la reale condizioni economica del club calcistico”.