Consueto appuntamento con la storica rubrica di Sportparma “Il Gede risponde”. Le domande della nostra redazione e le risposte di mister Pietro Carmignani, per tutti “Il Gede”, per analizzare l’ultima vittoria del Parma e l’intera giornata del campionato di serie A dove tra poche ore dovrebbe ritornare il parmigiano Stefano Pioli, sulla panchina dell’Inter.
Il Parma ottiene la quarta vittoria di fila, un successo convincente o in linea con il passato?
“Sicuramente è stata una partita più convincente rispetto al recente passato, un Parma con un modulo offensivo, abbastanza evidente. La squadra sta crescendo nel gioco e nelle individualità. E’ capace di leggere la partita, anche nei momenti più difficili, come deve saper fare una squadra che vuole recitare un ruolo da leader. Direi una partita più che positiva”.
Contro il Gubbio Apolloni ha proposto una nuova coppia d’attacco: è ancora alla ricerca della soluzione migliore oppure la concorrenza tra attaccanti può essere un’arma in più in questa stagione?
“A questo punto credo che la concorrenza sia un motivo per tenere tutti sulla corda. Se non facesse così sarebbe un limite per tutti gli altri giocatori che restano fuori. Condivido la scelta, soprattutto quando in rosa ha diverse soluzioni a disposizione”.
Il girone B di Lega Pro non ha ancora un leader ben definito…
“E’ un campionato ancora non definito, non ci sono prime donne, anche perché questo avviene quando ci sono club molto superiori ad altri, sotto tutti i punti di vista. L’anno scorso, ad esempio, per il Parma è stato più semplice, perché le avversarie non erano all’altezza della rosa crociata. Lega Pro più difficile, ma non è detto che fra un paio di mesi il Parma non abbia il comando della classifica con un po’ di vantaggio. Il Parma è strutturato per arrivare fino in fondo e crescere durante la stagione”.
Il derby con la Reggiana si giocherà lunedì alle 14,30. Cosa ne pensa?
“Tutte le parti coinvolte in questa vicenda devono trovare un orario che vada bene ai tifosi e agli sportivi, alle 14,30 parecchia gente non andrebbe allo stadio. E’ un grande evento che si ripete dopo tanti anni di assenza, dispiace che la partita non possa essere vista da tutti”.
Passiamo alla serie A e partiamo dalla vetta: anche la Juve vince ma non convince del tutto. E’ d’accordo?
“La Juve è partita con l’infortunio di Barzagli che si unisce a quello di Chiellini. La Juve vince anche le partite difficili, senza dominare, con le sue individualità. Pellissier ha creato diversi problemi alla difesa bianconera, ma alla fine il risultato è quasi sempre il solito. E danni anni diciamo sempre le stesse cose”.
Nella lista delle squadre in forte crescita c’è anche la Roma o la vittoria col Bologna era scontata?
“Il Bologna è partito bene e la Roma no, poi i ruoli si sono invertiti ed è venuta fuori vera Roma. Vittoria netta, ma all’inizio non sembrava così. Tra le squadre in crescita non si possono non citare Lazio e Atalanta, entrambe al quarto posto in classifica. Napoli-Lazio è stata una partita equilibrata. Il punto soddisfa solo Inzaghi che sta facendo un ottimo lavoro, la difesa è ben messa in campo. Al Napoli, invece, manca un attaccante da area di rigore; anche in questo caso siamo costretti a ripeterci, ma è fin troppo evidente. L’Atalanta è la grande vera rivelazione della stagione, contro il Sassuolo ha giocato un primo tempo eccezionale, tutti i giocatori si muovevano in modo sincronizzato. Grande lavoro di Gasperini, senza dimenticare che è una squadra molto giovane. Il Sassuolo è in un periodo difficile, ma i meriti sono tutti dell’Atalanta”.
Un posticino sul podio delle grandi lo merita anche il Torino…
“Il pressing del Torino è stato letale, mentre il Cagliari no, non riusciva mai a giocare il pallone. Una scelta strana, ha lasciato campo al Torino, una squadra che gioca un buon calcio. La difesa dei sardi è la peggiore del campionato, troppo arrendevole nell’atteggiamento. Rastelli dovrà rivedere tutto l’apparato difensivo. Devo dire che Mihajlovic è tornato ad essere l’allenatore che conoscevano, urla e sbraita, a Milano si controllava di più e forse non andava bene”.
La vittoria di Palermo, per come è maturata, può rappresentare una grande svolta in casa Milan?
“Il Palermo ha reagito in maniera positiva dopo lo svantaggio e ha dominato per molti minuti, costringendo il Milan a difendersi. Poi subito il gol il Milan è ripartito all’attacco e ha creato fino a chiudere la gara. Ecco, non mi spiego questo atteggiamento, il Milan ha fatto tutto in 15 minuti. Perché una squadra per giocare a pieno ritmo deve incassare un gol? Deve maturare ancora sotto questo aspetto. Comunque in Sicilia ha ottenuto tre punti preziosi”.
Il parmigiano Stefano Pioli è la scelta giusta per risollevare l’Inter?
“Partiamo dalla vittoria di ieri sul Crotone. Per 30 minuti un’Inter da fischi, poi tre gol negli ultimi minuti, il Crotone si è difeso ad oltranza, ma ha preso il primo gol in contropiede a 5 minuti dalla fine del primo tempo, dopo un lancio di 60 metri di Icardi. Oggi tocca alla società: finalmente l’Inter potrà ripartire con un allenatore e un progetto. Speriamo che per Pioli questo sia l’inizio di una carriera sulle panchine di grandi club. Ora deve ottenere risultati. Pioli è pronto per l’Inter, ha fatto tanta esperienza, sa parlare, è concreto, ha tutte le qualità e caratteristiche per fare bene. Ma la società gli deve stare vicino”.
La Fiorentina stecca sempre sul più bello…
“La Fiorentina manca di continuità, è un dato di fatto, la Sampdoria ha fatto una bella prestazione, entrambe anno cercato di vincere fino all’ultimo”.
Le quattro sberle subite in casa dal Pescara sono più di un campanello d’allarme?
“C’è da dire che al Pescara gira tutto storto, ha preso una traversa e gli manca un rigore. In difesa, però, concede troppi spazi e attacca con poco equilibrio. Manca di cattiveria sotto porta. L’Empoli è letale in contropiede. Fino a ieri fuori casa aveva segnato solo 2 reti, e questo la dice lunga…”.