Nuovo appuntamento con la rubrica del lunedì di Sportparma, “Il Gede risponde”. Analisi e commenti firmati dall’ex tecnico gialloblù Pietro Gedeone Carmignani sull’ultima vittoria del Parma, la serie A e il momento delicato del calcio italiano con le dimissioni di Tavecchio.
Il Parma rifila 4 gol all’Ascoli, è la vittoria della definitiva maturazione?
“Il Parma vince e convince, è la quinta vittoria in sei partite. E’ sicuramente una prova di maturità. E’ bello sapere che nonostante l’infortunio di Calaiò e Ceravolo, ci siano in rosa giocatori in grado di sostituirli e di fare una grande prestazione. Il Parma ha sfruttato gli errori dell’Ascoli e questa è una dote. Il Parma ha dilagato nel finale, ma su questo aspetto bisogna migliorare, perché così le partite restano aperte, vedi il rigore parato da Frattali che poteva cambiare il volto della gara. L’Ascoli paga a caro prezzo l’infortunio di Favilli, un giocatore insostituibile.
E’ cambiato qualcosa nella mentlità e nel modo di giocare del Parma di D’Aversa?
“Il Parma cerca utilizza il contropiede come arma migliore. Ruba palla e riparte. Il gol del vantaggioi n avvio ha spianato la strada al successo, perché da quel momento il Parma si è affidato al contropiede, micidiale e molto efficace”.
D’Aversa dice che la classifica non bisogna ancora guardarla. E’ d’accordo?
“La classifica dà grande convinzione. La classifica va guardata certo, chi sostiene il contrario non dice il vero. Il Parma è stato costruito per andare in serie A, quindi non mi meraviglio del primo posto attuale”.
E’ stata la prima vittoria del neo presidente Lizhang…
“Ormai il calcio italiano guarda sempre con più interesse verso la Cina. Dove ci sono i soldi. Prima c’erano gli arabi, ora i cinesi. L’Importante è che l’attuale dirigenza sappia a chi ha affidato la squadra”.
In serie A la notizia della giornata è la sconfitta della Juventus?
“Certo, la sconfitta della Juve fa notizia, è una squadra che quest’anno subisce troppi gol. Allegri deve porre rimedio, ieri è stata una stangata, anche se nel primo tempo ha fallito l’impossibile. Deve ritrovare compattezza, si devono parlare dentro lo spogliatoio e cambiare marcia. La Samp in casa vince sempre. Ha avuto solo un difetto, l’aver concesso gli ultimi minuti, ma ha giocato in maniera esemplare, alla pari con i bianconeri”.
Tutto scontato in Napoli-Milan?
“Quando vedi giocare Insigne in quel modo ti chiedi perché Ventura non lo ha fatto giocare contro la Svezia. E’ quello che si chiede tutta Italia. Il Napoli fa pressing e ha velocità, è stato quasi un monologo. Il Milan ci ha messo grinta e cuore ma è ancora troppo poco. I rossoneri hanno perso contro tutte le grandi e questo la dice lunga”.
L’Inter può veramente puntare allo scudetto?
“Ieri l’Inter ha confermato che lotterà fino alla fine per lo scudetto. Non gioca un calcio brillante, ma quando hai un centravanti così, Icardi, è dura per chiunque ti affronta. Perché bastano due cross per vincere le partite. Spalletti ha trovato il sistema per vincere con continuità. L’Inter non ha bisogno di fare il gioco e il possesso del Napoli per vincere”.
Stesso discorso per la Roma? E’ da scudetto?
“Sì, questa Roma è capace di tutto. La Roma fa possesso e ha varie soluzioni offensive, la Lazio invece cerca sempre e solo la verticalizzazione per Immobile. Due stili diversi, ma la Roma è stata superiore, anche perché ha maggiore qualità tecnica. Vittoria meritata”.
Nella lotta salvezza punti pesanti per Genoa, Cagliari, Sassuolo e Spal…
“Partiamo da Crotone-Genoa: la squadra di Nicola sembrava non essere sceso in campo, evidentemente troppi complimenti fanno male. Ha dovuto aspettare un tempo per giocarsi la partita. Il Genoa, invece, ha qualità importanti, era strano che non fosse riuscita a fare punti. Tre punti che danno un sacco di fiducia. Ballardini è bravo a motivare”.
Il vantaggio della Spal era meritato, poi c’è stata la reazione della Fiorentina, più con il cuore che con la testa. Il punto muove soprattutto la classifica della Spal, ma non può accontentare assolutamente Pioli, che aveva qualche assenza, ma la prestazione di ieri non è giustificata. I Viola non riescono a trovare continuità.
Udinese-Cagliari: purtroppo per Delneri l’Udinese è stata vittima degli errori dei singoli. Il Cagliari ha vinto sfruttando gli errori difensivi dei friulani. Vittoria pesante.
Infine Benevento-Sassuolo: i campani a tratti hanno fatto la partita, anche questa volta meritavano qualcosa in più. Passo importante per il Sassuolo in ottica salvezza. Era una partita in cui contava solo il risultato”.
Infine la Nazionale, partiamo dal prossimo Ct: lei fa il tifo per Ancelotti?
“Partiamo col dire che l’Italia deve ripartire da zero. Tutti parlano di Ancelotti, bisogna vedere se ha voglia di fare questo passo. Perché allenare la Nazionale non è la stessa cosa di allenare un club.
Sacchi, ad esempio, lasciò il calcio di club perché era stanco della quotidianità del campo, era provato. Ancelotti è un grande allenatore, ma in Nazionale è tutto diverso. Devi seguire molte partite, analizzare le caratteristiche dei singoli giocatori e poi adottare un modulo. Ma hai pochi allenamenti a disposizione”.
Ha lavorato al fianco di Ancelotti… sarebbe l’uomo giusto per gli Azzurri?
“Lui arrivò in Nazionale 3 anni dopo di me. Io andavo in panchina con Arrigo e lui in tribuna e vedere la partita dall’alto e poi ci segnalava tutto. Abbiamo lavorato insieme negli Stati Uniti, per buona parte dell’allenamento lui si occupava entrambi ci occupavamo della parte tecnica, ma lavoravamo su campi diversi. Ancelotti sarebbe l’uomo ideale, ma non so se ha voglia di cambiare pelle”.
Giuste le dimissioni di Tavecchio?
“Non voglio giudicare i dirigenti, so solo che è stato eletto con i voti della maggioranza delle società, ma adesso tutti chiedono le dimissioni. Tavecchio ha portato qualche innovazione, anche la scelta di Conte fu una grande colpo. Ventura andava benissimo fino a due mesi fa. Ora no. Ripeto, preferisco rimanere sulla parte tecnica, ma non sono tra quelli che danno la croce addosso a Ventura”.