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Parma Calcio

IL GEDE: “Bisogna vincerle tutte, il nome dell’avversario conta fino ad un certo punto”

IL GEDE: “Bisogna vincerle tutte, il nome dell’avversario conta fino ad un certo punto”

Come ogni lunedì torna l’appuntamento con “Il Gede risponde”, l’analisi e il commento di inizio settimana affidato alle parole dall’ex tecnico crociato Pietro Gedeone Carmignani. Partiamo proprio dal Parma e dal prossimo impegno playoff contro la Lucchese, per finire alla serie A e al ritiro di una grande bandiera come Francesco Totti.

Parma-Lucchese, sorteggio benevolo ai crociati?
“C’è da batterle tutte, il nome dell’avversario conta fino ad un certo punto. Devi arrivare primo. Se Alessandria e Lecce sono le squadre più accreditate, insieme al Parma, prima o poi dovrai affrontarne almeno una delle due. Sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Bisogna vincere altre quattro partite per andare in B. Questo è quello che conta”.

Il fattore campo è un aspetto importante, se il Parma passa il turno poi si passerà alle gare secche. Anche questo è influente?
“In semifinale e finale tutte le squadre giocano su campi neutri. Firenze è relativamente vicino a Parma, ci saranno tanti tifosi crociati al seguito della squadra, ne sono sicuro; come è sempre stato nelle ultime due stagioni. Il Parma resta il favorito alla vittoria finale dei playoff, ma è chiaro che le partita secche sono un’altra storia, perché può capitare di tutto e non c’è la gara di ritorno per recuperare”.

Nella doppia sfida con il Piacenza si sono rivisti in campo alcuni giovani “scomparsi” durante la stagione regolare. E’ un bel segnale?
“Far giocare i giovani significa innanzitutto che stanno bene. Evidentemente D’Aversa li vede bene e pensa che possono dare qualcosa in più. E’ un bel segnale di stima”.

L’addio di Totti al calcio giocato? Quanto perde il calcio italiano?
“Quando c’è tutta questa storia attorno, ogni parola che lui dice suscita commozione. Ha dato tanto, come la società ha dato tanto a lui. Lascia un vuoto incolmabile. Forse poteva giocaree ancora un anno, accettando di partire dalla panchina. Mi stupirebbe se andasse a giocare un altro anno negli Stati Unitio nei paesi arabi. Dopo 25 anni che hai rinunciato a tutto, finire altrove non sarebbe un bel finale. Spalletti non si capisce da che parte sta. Per me sta dalla parte di chi ha voluto limitare Totti. Comunque, va via anche Spalletti. Totti sarebbe stato molto importante dentro gli spogliatoio anche per il futuro allenatore. Uno come Totti fa sempre comodo. Credo che farà il dirigente, avrebbe una logica. Lo spogliatoio non può essere solo composto da soldatini che obbediscono e basta. A volte un giocatore segue più la parola di un compagno esperto. Di grandi bandiere nel calcio italiano è rimasto Buffon”.

Finale thriller in coda alla classifica. Salvezza meritata del Crotone. E’ sorpreso?
“Si è salvato il Crotone che ha fatto un finale di campionato stupendo. E’ partito giocando su campi neutri, poi si è ripreso, ha sempre lottato fino alla fine. In pochi si aspettavano la sconfitta dell’Empoli a Palermo. Una salvezza agguanta con le unghie, non ha mai mollato.
L’Empoli, dopo le vittorie con Fiorentina e Milan, sembrava salvo, ma il calcio non finisce mai di stupire. Il Palermo ha onorato il campionato, ma mi è parso strano che l’Empoli non abbia fatto di più. Comunque, la salvezza del Crotone è un fiore all’occhiello del calcio, è una bella storia. Bravo Nicola, bravi tutti”.

Champions League: c’è un favorito tra Juventus e Real Madrid?
“La Juve sta benissimo, ma il Real Madrid è una squadra che non perde mai una finale. Risultato in bilico, molto dipenderà dalle prestazioni individuali, come Buffon, perché una parata vale come un gol, e da Ronaldo. Il portoghese arriva in forma splendida all’ultima partita della stagione. Buffon-Ronaldo è la sfida nella sfida. La Juve ha gli stessi valori del Real a livello individuale e di organizzazione. Juve 55%, Real 45%. Per la Juve non è comunque la fine di un ciclo. Ne aprirà un altro subito dal prossimo anno. Partita apertissima”.

 

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