L’attesa che si trasforma in trepidazione. Vent’anni di assenza racchiusi in una settimana. Reggiana-Parma è il vero derby per entrambe le tifoserie (derby dell’Enza), separate in linea d’aria da un confine immaginario lungo appena 26 chilometri. Una storia affascinante, piena di racconti che a volte sconfinano nella leggenda, fino a rasentare l’impossibile e il macabro. Storie di striscioni (rubati), coreografie indimenticabili, dispetti, cortei, scontri, penalizzazioni, fotomontaggi, manichini appesi, cori e salti.
La prima volta fu il 7 dicembre 1919 a Reggio Emilia, campionato di Promozione (vinse la Reggiana 2-1), l’ultima nel 1997 (0-0) al Tardini, in serie A. Quasi un secolo di rivalità, sebbene i libri di storia siano pieni di lotte di “confine” tra le due città che risalgono fino al Medioevo.
“Teste quadre” contro “bagoloni”, rivalità eterna, ma anche un overdose di romanticismo, di ricordi ed emozioni che il calcio moderno non riesce più a trasmettere, tra divieti, tessere, repressioni varie e posticipi ammazza-tifosi.
Oggi la rivalità viaggia sul web e sui social dove c’è un po’ di tutto: la guerra dei like lanciata su Facebook da “FaceRegia1919”, la fascia da capitano che indosserà Alessandro Lucarelli disegnata da “#maistatastoria”, gli adesivi con tanto di maialino stampati dai reggiani e appiccicati ovunque, gli striscioni gialloblù appesi in città con su scritto “Vincere il derby” o “Tutti a Reggio”.
Colori e sfumature di una sfida che vale più di una semplice partita, tant’è che il più delle volte lo spettacolo offerto dai tifosi sugli spalti e per le strade è di gran lunga superiore a quello offerto dai giocatori in campo. Fermo restando che l’unica vera soddisfazione, quella che fa godere veramente un tifoso di calcio, è la vittoria. E allora, buon derby a tutti. Alla classifica (la Reggiana ha un vantaggio sul Parma di 6 punti), agli schemi tattici e i ballottaggi ci penseremo poi.
LE STATISTICHE DI REGGIANA-PARMA, DAL 1919 AL 1997
(Nella foto una fase di gioco di un derby dell’Enza tra Parma e Reggiana nella stagione 1978-1979; si riconosce, in maglia crociata, un giovane Carlo Ancelotti)