La Serie A sta per scoprire Mandela Keita. E anche i tifosi del Parma non vedono l’ora di conoscerlo in campo.
L’ultimo arrivato si è ambientato alla perfezione in queste prime due settimane italiane: da Collecchio filtrano ottime sensazioni su un feeling già a buon punto con i nuovi compagni per il ragazzo di Leuven che, in attesa di imparare la nuova lingua, comunica in inglese. Mandela non sembra difettare di empatia e socievolezza: lo aveva fatto intendere dieci giorni fa anche in conferenza. Sarà forse anche per questo che per assicurarselo Kyle Krause ha sborsato una cifra importante (12 milioni più 3 di bonus), superiore addirittura a quella che nel gennaio 2021 aveva consentito il trasferimento di Man dall’FCSB (11 milioni). L’acquisto oneroso e la già ottimale condizione fisica del belga – che con l’Anversa aveva già giocato le prime 5 partite della Jupiler League – tolgono ogni dubbio a Pecchia: contro l’Udinese lo schiererà dall’inizio in un centrocampo pronto a rifarsi il look, ma non a essere stravolto.
Con Mandela al posto di Estévez (infortunato) non mancherà la libertà di attaccare per chi gli starà a fianco e per chi svolgerà il ruolo di “falso trequartista”: le rotazioni fra Sohm e Bernabé, pronti a cambiarsi di ruolo e posizione, potranno essere agevolate dell’appoggio del mediano di origini guineane, uno le cui statistiche, relative alle 102 partite ufficiali giocate, fanno capire essere più uomo di sostanza (11 cartellini gialli e 1 doppia ammonizione) e costruzione (6 assist) che non di finalizzazione (1 gol).
Nel match di lunedì il centrocampo parmigiano potrà fare affidamento anche sul rientro di Hernani, rientro in gruppo dal problema al polpaccio accusato più di un mese fa: ma l’impiego del jolly brasiliano dovrebbe avvenire solo a gara in corso, consentendo così a Keita di svolgere in partenza i compiti difensivi che, di solito, spettano a Estévez. Preziosissimi per esaltare il feeling della coppia Bernabé-Sohm.
Ma quando tornerà il numero 8 argentino quali saranno le gerarchie ? Parlare di titolari è riduttivo ed è una soluzione intrisa di relativismo che piace poco a Pecchia. Non considerando più il fuori rosa Cyprien, ci sono 5 «tuttocampisti» in grado di soddisfare le richieste dell’allenatore: con il cambiare degli elementi cambieranno anche i compiti e il modo di correre per il campo. Non tutte le partite saranno come le prime tre stagionali: talvolta, la quantità e l’intelligenza tattica garantita da Estévez sarà indispensabile, senza che si crei un dualismo con Mandela. Anzi, i due insieme dovrebbero costituire un tandem complementare in grado sia di proteggere una linea difensiva molto giovane sia di assicurare un moto perpetuo per il campo sia di appoggiare velocemente il pallone a quelli che stanno davanti. In questo caso, Bernabé e Sohm si contenderebbero il posto del rifinitore, dove però l’allenatore di Formia spesso (come dimostrato anche dal match di Napoli) gradisce la presenza di un attaccante alle spalle di Bonny. Insomma, spregiudicato o più contenuto, al Parma le soluzioni non mancano. Intanto, Mandela Keita è pronto alla sua prima di una lunga serie di partite che lo vedranno protagonista.