Il Parma sbanda, rincorre, spegne e accende la luce più volte, ma alla fine acciuffa per i capelli un pareggio pieno di punti interrogativi e qualche piccolo rimpianto. Con la Sambenedettese finisce 2-2 ma poteva andare peggio visto l’andazzo di tutta la gara, condita da un approccio sbagliato, errori difensivi e offensivi, sviste arbitrali (la punizione di Lucarelli, nella ripresa, supera la linea di porta dopo la parata di Frison) e cambiamenti tattici. Le reti di Calaiò e Nocciolini (quarto gol stagionale) permettono di riprendere due volte i marchigiani passati in vantaggio prima con Mancuso (16′ pt) e poi con Lulli (8′ st), ma non cancella dubbi e perplessità, malgrado Apolloni abbia cambiato modulo passando al 4-4-2, confermando le anticipazioni della vigilia in conferenza stampa.
E’ stata una partita dai due volti: Samb arrembante nei primi 15 minuti dei due tempi, grazie ad un gioco duttile e pratico, fatto di numerosi lanci lunghi che avevano l’unica ambizione di scavalcare il centrocampo e innescare le ali del proprio tridente offensivo. Un atteggiamento che ha creato non poche difficoltà ai crociati, soprattutto sulla fascia destra dove Garufo ha impiegato un po’ a prendere le misure agli avversari. In mezzo al campo l’imprecisione di Corapi e l’apatia iniziale di Scavone hanno fatto il resto, seppur a fasi alterne. Una volta passati in vantaggio, poi, i padroni di casa hanno tirato i remi in barca, pensando solo a difendersi, agevolando così la rimonta crociata. Primo tempo anomalo, dunque, più per colpa del Parma che per meriti della Samb, che, comunque, dal centrocampo in su corre tanto e attacca gli spazi con discreta velenosità.
Il Parma diventa padrone del campo solo dopo aver incassato il 2-1 (Zommers incerto), così come era successo dopo l’1-0. Corapi sale in cattedra, gli esterni difensivi si riversano nella metà campo avversaria, Calaiò fa a gomitate con chiunque, Zommers non corre più rischi. Gli ingressi di Melandri, Guazzo e Baraye cambiano il volto della squadra, Apolloni passa dal 4-4-2 iniziale ad uno spericolato 4-2-4 che nel giro di pochi minuti porta i suoi frutti. Peccato per gli errori grossolani di Guazzo e Nocciolini (che comunque non ha demeritato) a tu per tu con Frison, perché altrimenti poteva essere un’altra partita, tant’è che i marchigiani hanno concluso la gara in 9 uomini: prima l’espulsione di Radi per una gomitata gratuita sul volto dello scaltro Calaiò, poi il rosso per doppia ammonizione a Lulli in pieno recupero. E’ 2-2, un pareggio che interrompe la serie di due vittorie consecutive e conferma l’incostanza di un Parma ancora lontano dall’essere la squadra schiaccia sassi come in molti avevano pronosticato quest’estate.
(Nella foto l’esultanza dei crociati dopo il primo gol – Foto by Giovanni Padovani – Parma Calcio 1913)