Una medaglia dai due volti: da un lato chiara e positiva, dall’altra scura e negativa. Ma prima di addentrarci nell’analisi dell’1-1 tra Parma e Chievo è bene sottolineare subito, con il pennarello rosso, che il distacco dalla terzultima, il Bologna (sconfitta Empoli), è salito a +10. E, inoltre, la squadra di D’Aversa resta aggrappata al gruppone che attualmente occupa il sesto posto in classifica, cioè in piena corsa per l’Europa League. Il Chievo, di contro, infila il terzo pareggio consecutivo della gestione Di Carlo, ma resta l’unica squadra della serie A a non aver mai vinto.
Torniamo alla medaglia dai due volti: il pareggio è un punto guadagnato, ha detto D’Aversa nel post gara, e in effetti la matematica non è un’opinione. Un punto che ha messo in evidenza la reazione di tutta la squadra, rigenerata dal gol spettacolare di Bruno Alves su punizione, in stile Ronaldo (suo grande amico) e dai cambi di D’Aversa che ha cambiato gli esterni offensivi (dentro Siligardi e Sprocati), nel primo tempo apparsi troppo prevedibili e senza l’accelerazione decisiva (Biabiany e Di Gaudio). Il grande escluso è stato Ciciretti: scelta che suona come una bocciatura, anche in ottica mercato? Comunque, la musica è cambiata, ma la carica del Tardini che ha trascinato la squadra fino all’ultimo, si è infranta sul palo colpito da Inglese (sfortunato). Ecco, appunto, oggi è mancato l’attacco: poco incisivo, poco ispirato e agile, se non fino all’ingresso di Siligardi il cui rendimento continua a stupire anche i marziani. Il centrocampo ha fatto la sua parte, forse un po’ troppo operaio ma comunque propositivo; in difesa è arrivata l’ennesima conferma di Bastoni, bravo a reggere la forza d’urto di due giocatori fisici come Pellissier e Stepinski, l’autore del gol del vantaggio. Bene anche Scozzarella (a proposito: Stulac è scomparso dai radar!), sebbene avesse Birsa sempre alle costole. Infine l’espulsione di Depaoli: il Parma ha avuto 20 minuti per ribaltare tutto e approfittarne, ma quando si tratta di giocare costantemente nella metà campo avversaria la vita si fa dura, come già successo contro il Frosinone e in parte contro l’Empoli.
Le note dolenti arrivano dall’infermeria dove oltre a Gervinho e Grassi da oggi bisogna aggiungere anche Bruno Alves, uscito per un problema al polpaccio che a quanto pare si portava dietro già da alcuni giorni.
Pareggio, amarezza e consapevolezza. Il Chievo era uno dei peggiori avversari da affrontare in questo momento. Il Parma c’è, nonostante le assenze su cui è bene interrogarsi perché i numeri dell’infermeria cominciano ad essere eccessivi. Domenica si va dagli “amici” della Sampdoria e forse sarà una gara più congeniale alle caratteristiche del Parma che intanto può continuare ad essere spensierato e ambizioso.