Di questi tempi il pareggio in terra empolese è un mezzo lingotto d’oro che smuove la classifica e interrompe l’emorragia di sconfitte (3). Eppure il 3-3 finale del Castellani, con l’Empoli che ha rimontato per 3 volte lo svantaggio, lascia l’amaro in bocca al Parma. La dinamica del gol del pareggio finale di Silvestre, arrivato in pieno recupero (così come il vantaggio del 2-1 a fine primo tempo), è l’emblema del momento negativo che da oltre un mese a questa parte sta vivendo la difesa gialloblù: mischia in area di rigore, serie di batti e ribatti, la palla finisce a Silvestre che ha tutto il tempo di controllare il pallone, girarsi e tirare in porta, senza riceve la minima pressione da parte di nessun giocatore del Parma. Un errore inammissibile al 91’ che fotografa perfettamente il momento, così come gli errori compiuti in occasione dei primi 2 gol incassati (vedi il fallo da rigore di Gagliolo), i quali hanno vanificato gli sforzi e le energie spese per passare 3 volte in vantaggio e tornare ad assaporare il gusto dolcissimo di una vittoria che manca dal 19 gennaio (Udinese-Parma 1-2). A completare il quadro delle negatività ci sono anche la stanchezza di Inglese e Barillà, due che fino ad oggi hanno tirato la carretta sempre e comunque. Vederli così scarichi è un evento raro.
Detto questo, il 3-3 in casa dell’Empoli è un risultato che in ottica salvezza più valere quanto una vittoria e quindi va giudicato in maniera più che positiva. E’ stata la risposta che tutti speravano, D’Aversa in testa: il Parma ha giocato con grinta e carattere, si è difeso con intensità e aggressività. Ha concesso troppo, è vero, ma ha anche prodotto un discreto numero di occasioni, fino all’ultimo secondo della partita, tant’è che sul 3-3 Kucka ha avuto 2 limpidissime occasioni per ribaltare nuovamente una partita scoppiettante e sempre imprevedibile. La risposta caratteriale c’è stata, amnesie difensive a parte: si sono riviste le galoppate e le intuizioni di Gervinho, così come l’efficienza di Rigoni di proteggere la difesa dalle incursioni centrali e le parate decisive di Sepe. Segnali importanti che spazzano vie i mugugni e il pessimismo di una parte della tifoseria che oggi, qualunque fosse stato il risultato, avrebbe festeggiato ugualmente, in onore dello storico gemellaggio con gli amici empolesi.
D’Aversa è tutto sommato soddisfatto al triplice fischio finale, eppure il momento della squadra è particolare e lo preoccupa, perché Gervinho e soci arrivano al gol con una facilità mai vista ma allo stesso tempo la difesa imbarca acqua e gol da tutte le parti, su azione e palla inattiva. Gioie e dolori, pregi e difetti… se la classifica resta questa non c’è da preoccuparsi più di tanto. Napoli a parte, il Parma se la gioca sempre con chiunque. Il Parma c’è, è vivo e vegeto, e chi lo dava già in vacanza, con il biglietto della salvezza in tasca, si è sbagliato.
(Nella foto il gol dell’1-1 di Dell’Orco – Foto Facebook Empoli Fc)