Pareggio positivo, prestazione insufficiente e armi caricate a salve. Il tutto condito da una spruzzata di recriminazioni. Ingredienti che riassumono lo 0-0 del Parma a Piacenza, dopo una partita altalenante, chiusa in crescendo con 4 nitide palle-gol sciupate da Munari, Baraye, Scavone e Edera (la mossa a sorpresa di D’Aversa) negli ultimi 20 minuti. Sprechi che generano orticaria e fastidio, perché sono quattro set point gettati vento, a dire il vero anche per la bravura del portiere Miori, il migliore in campo. Sono queste le principali recriminazioni di una serata variabile, fatta di alti e bassi, ma anche di apatia e poco movimento, tant’è che prima delle 4 occasioni gettate alle ortiche, il Parma aveva fatto pochino, rimanendo imbrigliato nelle folti maglie del centrocampo piacentino, organizzato in modo maniacale da Franzini, con Taugourdeau in marcatura fissa su Scozzarella, senza spinta sulle fasce (Iacoponi e Scaglia non ne hanno approfittato), ma con una squadra pronta a colpire in contropiede per vie centrali. La difesa crociata ha retto bene, senza particolari affanni, se non in un paio di circostanze ad inizio ripresa, il momento di maggiore difficoltà del Parma, sorpreso dal cambio di ritmo imposto alla partita dagli avversari, entrati in campo con un piglio più garibaldino (decisivo Frattali su Cazzamalli). La squadra di Franzini ha speso tanto (corsa e pressing le armi predilette) e infatti la squadra è calata vistosamente nei fatidici 20 minuti finali, quelli in cui il Parma ha preso coraggio, ha costruito e ha trovato gli spazi per colpire, quasi sempre grazie ad inserimenti centrali.
Il bicchiere è mezzo pieno, insomma, spetterà al Piacenza ribaltare la situazione mercoledì sera al Tardini (il pareggio qualifica i crociati), dove potrebbe mancare il grande ex, cioè capitan Lucarelli. Il difensore ha accusato un problema ad un polpaccio, come ha dichiarato il diretto interessato nel post partita. Un particolare di non poco conto, anche se il Parma visto oggi provoca reazioni e sensazioni contrastanti, un misto di fiducia e pessimismo, perché i problemi dell’ultimo mese non sembrano risolti: un gol nelle ultime sei partite. Ma il bicchiere resta mezzo pieno, appunto, anche perchè sugli altri campi di Lega Pro non ci sono state vittorie nette, tutt’altro.
(FOTO LORENZO CATTANI)