Entra in contatto:
calaiò errore sotto porta

Parma Calcio

COMMENTO: errori, traverse e cerotti. Il Parma cade in piedi

COMMENTO: errori, traverse e cerotti. Il Parma cade in piedi

Si ferma a quota sette la serie utile del Parma (sei vittorie e un pareggio), in casa dell’ultima in classifica, la Pro Vercelli. Roba da mordersi le mani e i piedi, perché ieri il Palermo aveva preso tre scoppole a Venezia (esonerato Tedino, panchina a Stellone) e oggi il Frosinone ha perso a Cesena (1-0). La classifica resta invariata, è vero, ma questa era una gigantesca palla “break” per staccarsi in classifica e avvicinarsi al sogno serie A. Nulla è perduto, che sia chiaro, così come la sconfitta odierna non deve creare particolari allarmismi. Fa rabbia per perdere con l’ultima in classifica, è nel Dna di chi mastica calcio, ma la situazione attuale del Parma va analizzata con accurata attenzione, perché al di là delle dichiarazioni di D’Aversa alla vigilia, comprensibili e incoraggianti per i giocatori che devono sostituire i titolari, non si può sopperire ad assenze del calibro di Lucarelli, Munari, Di Cesare e Scozzarella (assenze pesanti anche a livello psicologico e di gestione dei 90 minuti in campo); così come non si può trovare una soluzione, se non la pazienza e il lavoro quotidiano, alle condizioni fisiche non ottimali dei “reduci” (da infortunio) Ceravolo, Ciciretti e Dezi.
Insomma, troppi problemi, tutti insieme. Che inevitabilmente tolgono smalto e brillantezza, anche ad una squadra in forma e in palla come il Parma, che negli ultimi 2 mesi ha costruito un’impresa straordinaria.
A complicare ulteriormente la partita di oggi – e la situazione generale – c’è stato anche l’infortunio di Mazzocchi dopo un quarto d’ora. L’adattamento iniziale di Gazzola a centrocampista interno-destro, o il prematuro ingresso di Dezi (reduce da un infortunio e con pochi allenamenti alle spalle), riassumono perfettamente il quadro della situazione in casa Parma.
Detto questo, poi c’è tutto il resto: il campo sintetico, le traverse di Ceravolo e Ciciretti (quando sono entrati hanno cambiato il volto della squadra, soprattutto Ciciretti), le tre paratone di Pigliacelli, l’occasione sciupata da Calaiò negli ultimi secondi dei 6 minuti di recupero, l’atteggiamento sterile del primo tempo, la stanchezza, la giornata storta di Baraye e Barillà, e soprattutto la pochezza offensiva. Problemi che erano scomparsi da tempo e che, per mille motivi, sono riapparsi tutti insieme.
Prima di oggi, la Pro Vercelli aveva vinto solo 4 volte in casa, ma tra le vittime eccellenti c’è da annoverare anche l’Empoli, da oggi matematicamente in serie A. Questo per dire che è una serie B in cui si può perdere e vincere contro chiunque, dove l’entusiasmo e la condizione psico-fisica sono elementi fondamentali.
I giochi restano aperti e il Parma è sempre secondo. E’ quello che conta di più. Nella speranza che per martedì, contro la Ternana, D’Aversa possa recuperare qualcuno, altrimenti sarà dura poter reggere fino alla fine.

 

(Nella foto l’incredibile occasione sciupata da Calaiò in pieno recupero)

 

Commenti
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità

Altri articoli in Parma Calcio