A dodici giorni dalla nomina di nuovo amministratore delegato del Parma Calcio, Federico Cherubini fa sentire la sua voce e si presenta al popolo crociato.
Direttore generale del “suo” Foligno prima, direttore tecnico e direttore sportivo alla Juventus (dopo essersi occupato del settore giovanile), poi e ora CEO del Parma: il dirigente di Foligno è stato il grande protagonista della giornata. Non la prima assoluta, visto che è operativo dal 27 gennaio, ma la prima davanti ai giornalisti, che in gran numero oggi, presso la sala stampa dello stadio “Ennio Tardini”, lo hanno accolto e riempito di domande. All’ex juventino il compito di parlare e «raccontare la posizione della società» in questa settimana, considerato anche che – come premesso dal capoufficio stampa Fabrizio Cometti – «domani non ci sarà la tradizionale conferenza pre-match di Fabio Pecchia».
Di seguito, tutte le dichiarazioni di Federico Cherubini rilasciate durante la conferenza stampa a cui eravamo presenti anche noi di SportParma.
IL RUOLO CEO DEL PARMA «Intanto, è stata una bellissima opportunità: conosco il progetto da anni, ho avuto la fortuna di conoscere il presidente Krause prima ancor di essere contattato. Ho seguito le vicende con grande attenzione. Dal primo giorno che mi parlò, qualche anno fa, Krause m’illustrò una visione: ancor oggi sento in lui la voglia di raggiungere obiettivi importanti. Il suo impegno, non solo economico, credo dimostri che abbia voglia di portare a termine il progetto con grande ambizione. Le urgenze di solito arrivano dalla parte sportiva: è evidente che c’è una situazione da affrontare, che riguarda il mantenimento della Serie A, che è molto importante per il club. Gli sforzi sono rivolti lì, ma questo non deve interrompere la programmazione di medio-lungo periodo, che è una caratteristica che Krause ha portato: cosa non facile da trovare nel sistema calcio italiano».
I PROBLEMI DI SQUADRA «Io sono qui da pochissimi giorni, sarei presuntuoso a dire che ho capito le problematiche. Sto parlando molto che le persone che sono qui a Parma da diversi mesi prima di me. Sicuramente dobbiamo fare meglio, avere un’interpretazione che dimostri che vogliamo mantenere questa categoria. E questo passerà dallo spirito che la squadra metterò in campo. Io sono convinto che le qualità del gruppo ci permetteranno di raggiungere l’obiettivo. Ma da sole non bastano: la partita di Cagliari è un test molto importante».
LA SUA GIORNATA TIPO «Non prenderei questi primi giorni come una giornata tipo: sono in una fase di conoscenza della realtà. Nei risultati sportivi di un club non si può mai prescindere dal legame con la piazza e con il territorio. Le ambizioni sono di larghissimo respiro: vogliamo riportare Parma ai massimi livelli. La mia giornata tipo adesso è fatta di tanti incontri per ascoltare ciò che le persone mi trasferiscono. Un domani avrò una settimana top più bilanciata, tra gli aspetti tipici dell’area corporate e quella della parte sportiva. In passato, non si è trovata una giusta armonia tra questi due mondi: il mio ruolo andrà in quella direzione, coniugherò questi due aspetti».
GIOVENTÙ E OBIETTIVI «Che siamo la squadra più giovane è qualcosa di oggettivo. L’equazione gioventù-aumento del rischio ci può stare, ma che debba andare necessariamente male non è proprio così. Nel 90% dei casi una squadra giovane raggiunge l’obiettivo. Non voglio alibi, lo dico per questo. Noi, se non raggiungeremo l’obiettivo, non potremmo appellarci alla gioventù: verrà dire che non saremo stati capaci di fare quello che le nostre qualità ci permettono di fare».
CON I TIFOSI «Li ho incontrati dopo una partita molto difficile. Ho compreso la rabbia, legittima, di un tifoso che viene allo stadio sperando in una partita di riscatto e invece assiste a una sconfitta. Tanti di quei tifosi hanno riconosciuto che la squadra non sta mancando nell’impegno. Poi, io aggiungo un pezzo: l’impegno è doveroso, fa parte dell’essere professionisti, lo do per scontato, ma dobbiamo metterci qualcosa in più che va verso il senso di apparenza: su questo dobbiamo fare ancora un passo avanti».
IL MERCATO «Ho assistito alle riunioni tra le persone del club deputate a prendere decisioni. Mi sembrava inopportuno intervenire su un lavoro che era già stato impostato a mercato quasi concluso: ho cercato di poter dare, laddove fosse necessario, qualche indicazione negli ultimi giorni, ma in realtà il lavoro era già stato fatto. Con i 6 acquisti che sono stati fatti, la società ha dato un segnale forte e l’intenzione di voler mantenere la categoria».
RIORGANIZZAZIONE «Ci sarà una riorganizzazione societaria: Mauro Pederzoli in questo momento si occuperà di altre mansioni nell’area tecnica. Mathieu Lacome e Alessandro Pettinà hanno allargato la loro sfera di competenza. “Mamo” Notari resterà a capo dello scouting. Le seconde squadre? Negli altri Paesi le seconde squadre sono assorbite dalle altre categorie, non solo dalla terza divisione come accade qui in Italia: significherebbe una svolta normativa e un auspicabile cambiamento di sistema, che porterebbe dei benefici a tutto il calcio italiano e non solo a chi investe sulle seconde squadre».
PARATICI «Con lui ho vissuto 9 anni dei miei 12 alla Juventus: lì, ero arrivato grazie a lui. Abbiamo un rapporto molto forte, anche se abbiamo avuto una vicenda molto dura. Prima o poi finirà la sua inibizione. Spero torni il prima possibile: per me è il miglior dirigente sportivo, ha avuto anche la capacità di proporsi all’estero. Vorrei, però, allargare il discorso, anche se oggi siamo qui per parlare del Parma: quando a giugno ho lasciato la Juve dopo 12 anni, non ho avuto l’opportunità di chiudere con un ringraziamento quel ciclo. Lo faccio oggi».
ALGORITMI E “VECCHIA SCUOLA” «Io ho vissuto fasi diverse legate al mondo dello scouting, da quando si viaggiava per andare a vedere partite. L’arrivo delle tecnologie ha permesso di fare scelte diverse: nel 2025 non si può prescindere dalla tecnologia. Ma, a volte, la sensazione credo possa aiutare: quando si parla di scouting, noi possiamo profilare i calciatori e le analisi delle partite attraverso dei sistemi, ma se poi non riusciamo ad andare a parlare col ragazzo, sapere la sua storia, chi c’è vicino a lui e alla famiglia… Questo aspetti sono determinanti: io non voglio essere né nostalgico nPé contemporaneo. L’equilibrio è un giusto compromesso».
PECCHIA E LA SQUADRA «Non ho seguito molto gli allenamenti in questi giorni, ma con Fabio Pecchia ho avuto la fortuna di vivere un’esperienza insieme nella seconda squadra della Juventus. È stato molto più facile rompere quelle iniziali distanze quando si deve creare un rapporto. E, poi, devo dire che anche nel Parma c’erano già persone che conoscevo: da Mauro Pederzoli, che conoscevo da perché anni, per arrivare a Mattia e Massimiliano Notari. Insomma, non è tutto nuovo».
IL RUOLO DI PEDERZOLI«Mauro resterà nell’area tecnica e nella direzione sportiva, ma valuteremo insieme gli obiettivi futuri. Mauro per l’esperienza che ha può essere utile in tantissime altre vesti».
VINCERE SUBITO «La difficoltà del calcio sta nel sapere che gli obiettivi settimanali rischiano, poi, di farti perdere la bussola nel medio-lungo periodo. Ci devono essere persone focalizzate sull’obiettivo settimanale e, allo stesso tempo, altre che non perdano il focus sul lungo periodo. Da questo mix dovremo raggiungere l’equilibrio e non fermarci nella programmazione».
QUESTIONE STADIO «Un bel po’ di temi sul tavolo (ride, ndr). Ho avuto un incontro molto piacevole col Sindaco (Michele Guerra, ndr) nei giorni scorsi, in Comune. Mi ha raccontato tante cose della città e dei progetti che l’amministrazione insieme al Parma Calcio sta portando avanti: in primis lo stadio, ma anche tanti altri, come lo sviluppare eventi insieme. Lo stadio è una tematica molto sensibile. Ho raccolto la volontà dell’amministrazione di aver fatto un lavoro che rappresenta gli interessi di tutti: dei tifosi, del club e della città. credo sia stato fatto un lavoro importante. A breve arriverà anche il presidente Krause: sarà una delle tematiche principali da affrontare. Quando avrò affrontato solo con lui questo tema, credo che sarò pronto a dare un contributo su questa tematiche e arrivare a una piacevole conclusione».
I COLLABORATORI «Nel mio spirito c’è sempre stato quello du pensare che un club riesca a creare al suo interno un proprio futuro. Nei mie collaboratori degli ultimi anni ciò sono sempre state persone motivate, ambiziose: anche che possano prendere il tuo posto un giorno. Ci vuole un fuoco che ti guida per poter fare la differenza nello svolgimento del lavoro. Io sono stato fortunato, se penso che oggi i miei tre ultimi collaboratori sono Giovanni Manna ds Napoli, Marco Ottolini ds Genoa e Matteo Tognozzi, fino a poche ore fa ds del Granada. Persone che vogliono crescere, ma nel rispetto del club in cui lavorano».
I GIOVANI E GLI STRANIERI «Una strategia che condivido. Naturalmente non significa che si costruiscano squadre esclusivamente di giovani: un giusto equilibrio ci vuole, perché elementi di riferimento possono aiutare i giovani nella loro formazione. Ho paura che stiamo toccando troppo il tema dei giovani fino ad arrivare a un potenziale alibi. È un elemento non di criticità, però… C’è più lavoro da fare. Posso immaginare in futuro rose che possano avere un buon numero di giovani. Sul fronte italiani o stranieri, oggi c’è una prevalenza di acquisti all’estero determinate, sì, dalle capacità dello scouting, ma anche al meccanismo dei trasferimenti: c’è più concorrenza sul mercato interno, è più difficile comprare in Italia. Mi auspico di arrivare a un mix di giocatori italiani, ma non addossate le colpe di questo allo scouting: è un trend generale».
FEMMINILE «Impressione molto buona, sono stato a Noceto per la partita e sono tornato ieri per conoscere meglio la struttura. Ho respirato un clima di partecipazione e coinvolgimento, persone molto dentro l’obiettivo e un impianto che è tra i migliori che pone il Parma ai massimi livelli per gli standard utilizzati. Ci auguriamo di tornare in Serie A».
![Cherubini: «A Parma per la visione di Krause. La gioventù non diventi alibi» 2 il nuovo amministratore delegato del Parma Calcio Federico Cherubini durante la conferenza stampa di presentazione allo stadio Tardini il 7.2.2025](https://sportparma.com/wp-content/uploads/2025/02/il-nuovo-amministratore-delegato-del-Parma-Calcio-Federico-Cherubini-durante-la-conferenza-stampa-di-presentazione-allo-stadio-Tardini-il-7.2.2025.jpeg)
©Foto: Massimo Morelli
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