Silenzi, manipolazioni, indiscrezioni e smentite. Si chiude una settimana caotica per il Parma e la sua dirigenza. Una settimana segnata anche, è bene ricordarlo, dai postumi della pesantissima batosta di Torino, un 7-0 che nulla potrà mai cancellare. Un incubo che ha riportato la mente di molti indietro di 7 anni, all’era Bondi-Angiolini. Prima Taci, poi Becchetti e infine il Qatar. Tre piste per il futuro, ma nessuna trattativa, nessuna offerta; solo semplici manifestazioni di interesse e poco altro. Voci alimentate anche da fonti vicine allo stesso Parma, una sorta di appello-disperazione per trovare una soluzione al difficile momento che sta attraversando il club crociato che, dopo smentite e minacce di denunce ai giornalisti perpetrare per mesi, ora “ammette” di essere ricoperta dai debiti. E se Ghirardi non tirerà fuori 12 milioni entro lunedì (stipendi, tasse e spese varie) saranno cavoli amari. Fin qui nessuna novità, anche perché in questi giorni su questo argomento si è detto di tutto e di più, anche grazie alla complicità di alcuni organi di stampa da sempre vicini a Parma. Un mix esplosivo con il silenzio assordante di Ghirardi e Leonardi a fare da contorno. Ed è proprio questo il punto: non dare spiegazioni, non rispondere alle illazioni, non intervenire agli incontri con i tifosi (vedi Leonardi con i presidente dei Parma Club) è un grave errore che genera malignità e strane supposizioni. E’ come se fosse un’ammissione di colpa. E di colpe ce ne sono tante, sul campo e fuori. Insomma, una mancanza di rispetto verso tutto il popolo crociato. La domanda sorge spontanea: chi tace acconsente?
Davanti a questa situazione è scontato pensare che qualcuno abbia voluto manipolare e veicolare un po’ di informazioni, per destabilizzare Ghirardi oppure per dargli una mano alla ricerca di un compratore; d’altronde la pausa del campionato era il momento migliore per far scoppiare il “bubbone” e così è stato. Ma alla fine cosa resta? Il silenzio di Ghirardi e soci, di una squadra ultima in classifica e di Leonardi, uno che non ha mai avuto problemi a “incantare” le platee con i suoi discorsi e le sue teorie all’avanguardia.
Alla fine di tutto resta una sola certezza, come già detto: Tommaso Ghirardi. Lui e la sua famiglia provvederanno a immettere per l’ennesima volta capitali freschi nelle casse della società per far fronte alle scadenze imminenti ed evitare che il Parma subisca punti di penalizzazione, anche se i deferimenti della Figc (riferiti alle presunte irregolarità della passata stagione) non fanno dormire sonni tranquilli, tant’è che è probabile che a gennaio/febbraio arrivi la terribile “mazzata”, L’ennesima di una stagione travagliata e assurda e non certo per colpa di giornalisti e tifosi, ma per la mancanza di chiarezza e correttezza da parte della società nei confronti di un intero territorio. Quel territorio, è bene sottolinearlo, che da anni non muove un dito per sostenere economicamente una squadra con una storia secolare.
Non ci resta che aspettare lunedì per conoscere la fine di un capitolo, anche se la telenovela sulle cessione della società andrà avanti fino a fine anno, perché le strategie della famiglia Ghirardi sono chiare: nel 2015 il Parma dovrà avere un nuovo proprietario. Intanto incombono la sfida con l’Empoli (uno spareggio) e il calciomercato.