La lista dei pretendenti si allunga con il passare dei giorni, ma il futuro del Parma resta molto incerto e ingarbugliato. E neanche l’arrivo di Demetrio Albertini (quanto avrà influito l’amicizia con Donadoni?), che affiancherà i due curatori fallimentari fino a fine maggio, non può essere visto come un passaggio preliminare alla cessione del club. Perchè le questioni da risolvere, soprattutto a livello tecnico-giuridico e finanziario, sono ancora tante, a cominciare dalle reali possibilità di terminare la stagione con i “famigerati” 5 milioni di euro promessi dalla Lega Calcio. Entro il 15 aprile i due curatori fallimentari, Anedda e Guiotto, daranno una risposta ufficiale. Fino a allora ci sarà spazio solo per le ipotesi e i progetti, che a quanti pare non mancano. Dal fondo americano-canadese che in queste ore sta muovendo i primi passi ufficiali attraverso uno studio legale romano (Giordano?) impegnato anche a trovare soci parmigiani; all’imprenditore frusinate Alfredo Scaccia, anche se in questo momento l’interesse dell’ex patron del Frosinone è in stand by; alla nuova cordata parmigiana rappresentata da due vecchie conoscenze del Parma, Ermes Foglia e Giorgio Orlandini, i quali sarebbero riusciti a mettere insieme 12 imprenditori parmigiani che hanno dato la disponibilità ad un immediato versamento di 140mila euro a testa – come svelato da Stadiotardini.it – e che punterebbe all’ingresso in società dei tifosi ai quali spetterebbe una quota non superiore al 5-10%. Una parte degli imprenditori coinvolti nell’operazione, ancora in fase preliminare (in questi giorni Foglia e Orlandini stanno illustrando il progetto al tifo organizzato), sarebbero gli stessi che facevano parte della cordata “capeggiata” dal manager Andrea Pontremoli; questo fa pensare che le due cordate sono convogliate in un unico progetto, per costruire basi solide e ripartire dalla serie D, o tuttalpiù dalla Lega Pro grazie ad una “miracolosa” concessione della Figc.
A parte il fondo canadese, infatti, nessuno degli attori impegnati a costruire il futuro del Parma sembra in grado di sostenere gli ingenti costi di un’asta fallimentare che servirebbe a salvare il titolo sportivo e ripartire dalla serie B.
La storia del nuovo Parma è tutta da scrivere. In attesa che i curatori fallimentari diano l’ok definitivo all’esercizio provvisorio fino a maggio e alle conseguenti aste.
Calcio Serie A
Parma, la lista dei pretendenti si allunga.
Ma il futuro resta un’incognita
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