La panchina di Donadoni scricchiola da diverse settimane, ma paradossalmente la situzione di grave incertezza della società, è un fattore che gioca a suo favore. Le attenuanti sono molteplici, ad iniziare dagli infortuni, ma i numeri della prima parte della stagione sono impietosi: nei cinque maggiori campionati europei, nessuna formazione ha perso più partite del Parma finora (10); e con 30 gol incassati è la peggior difesa del continente. Per ora Donadoni resta al suo posto, ma nella prossime tutto potrebbe succedere, tranne che le dimissioni, come ha spiegato lo stesso tecnico: “Io non mi arrendo. Finché ho energie e risorse – ha spiegato l’allenatore – le investo per questa causa. Noi dobbiamo ragionare in un modo solo, pensare di essere i proprietari di questa squadra. Se ragioniamo così allora riusciremo anche a raschiare il fondo del barile. I fischi ci stanno tutti, siamo ultimi, ma non siamo lontanissimi dalla zona salvezza. Nel primo tempo non abbiamo demeritato, purtroppo abbiamo subito un goal al 45′ e questo ci è costato in termini psicologici. Finché ci sarà un barlume di speranza, noi ci proveremo”.
La conferenza stampa post partita di Donadoni è surreale, perché il tecnico non ammette mai l’inadeguatezza della rosa a disposizione e, peggio ancora, l’atteggiamento sbagliato di una squadra che non ha ancora capito che per salvarsi serve tutt’altro atteggiamento, tutt’altra cattiveria agonistica. La tattica, gli schemi, i ruoli contano fino ad un certo punto, ma è chiaro che spetta a Donadoni dare una sterzata. Sterzata che fino ad oggi non è arrivata, tranne che con l’Inter.
“Noi dobbiamo ragionare in un modo solo, che è quello di pensare come colui che adesso è proprietario di questa squadra. Se ragioniamo così, pensando che è qualcosa di estremamente prezioso per noi, allora riusciremo anche a raschiare il fondo del barile, come diceva mia zia, affinché questa situazione sia diversa da quella che è. Solo in questo modo doppiamo ragionare… Se pensiamo a tutto il resto, a quello che può succedere, a quelli che sono i discorsi relativi al presidente, piuttosto che all’amministratore delegato: sono tutti discorsi che ci portano lontano da quella che è la verità che a noi interessa, che è solo quella di andare in campo con professionalità, perché è solo con la professionalità che possiamo recuperare punti e le speranze di poterci salvare. Non mi interessa la penalizzazione, mi interessa solo avere la squadra al completo. Finché ci consentiranno di farlo, ci proveremo. Nessuno si vuole rassegnare, compreso il sottoscritto”.
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Donadoni: “Dimissioni? Io non mi arrendo”
Donadoni: “Dimissioni? Io non mi arrendo”
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