Il castello di sabbia è crollato e il Parma Fc è sparito nel nulla, divorato da una montagna di debiti. Gli ultimi disperati tentativi da parte dei curatori fallimentari non sono serviti a salvare il calcio professionistico (45 anni consecutivi tra serie C, B ed A) e la dignità di un intero territorio. Azzeramento totale e decine di dipendenti senza un lavoro. Un patrimonio calcistico di inestimabile valore che va in frantumi e con esso tutte le speranze di tre lungi e interminabili mesi, conditi da inchieste della magistratura, comunicati stampa, sforbiciate al debito sportivo, promesse, ottimismo e dolorosi ripensamenti. Una centrifuga che mai potrà cancellare la storia secolare del Parma e dei suoi tifosi; una storia fatta di sacrifici, successi memorabili, trofei prestigioso, spareggi, grandi imprese, ma purtroppo anche fallimenti. Un pugno in faccia che ha risvegliato migliaia di tifosi, “addomesticati” dalla coppia Ghirardi-Leonardi, nel bel mezzo di una folle e perversa corsa verso il baratro, tra l’indifferenza generale (o quasi). A loro ci penserà – speriamo – la magistratura, anche se è una magra consolazione.
La verità è che da oggi il Parma Fc non c’è più. A Corrado e Piazza (gli ultimi due sfidando all’acquisto del Parma Fc) va riconosciuto il merito di averci provato fino alla fine, provando ad andare oltre ogni limite, ma dinanzi al disastro economico-finanziario che si sono trovati di fronte, era impossibile andare avanti. I problemi sono risaputi (costi e cause legali future), quindi è inutile continuare a girare il dito nella piaga. In un modo o nell’altro bisogna mettere una pietra sopra e ripartire, anche se l’impresa non è così facile come qualcuno potrebbe immaginare. Il calcio dilettantistico è una foresta piena di trappole che rischia di imbrigliare chiunque (vedi il Piacenza). Ma questi sono altri discorsi, che faremo a tempo debito. Oggi è il giorno del funerale, ma anche della rinascita.
La cordata di imprenditori locali, ai quali potrebbe affiancarsi qualche volto noto dell’imprenditoria italiana, è pronta a muovere i primi passi. Le divergenze non mancano. Il 30 giugno scade il termine per iscriversi al prossimo campionato, qualunque esso sia. Senza abbandonare a priori la possibilità di un ripescaggio in Lega Pro. Un’ipotesi che non è fantascienza. E’ una situazione in piena evoluzione, la speranza è che si possa veramente ripartire da zero, con una nuova coscienza, soprattutto sportiva.
Calcio Serie A
Colpiti e affondati. La storia non si cancella
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