Parma-Chievo, in programma domenica allo stadio Tardini, è il derby di Alberto Paloschi. Tre stagioni in Emilia, 16 gol in tutto, una promozione in serie A e una salvezza …
… ma anche una serie di maledetti infortunii dovuti alla crescita del suo fisico. Intervistato dal quotidiano L’Arena, Paloschi ha ripercorso la sua esperienza parmigiana, citando due nomi su tutti: Guidolin e Morrone.
«Ho vissuto momenti bellissimi in quella città. E voglio ricordare solo quelli. Il primo anno, quello di B, è stato esaltante. Devo ringraziare Guidolin. Mi ha insegnato tante cose. Parlava semplice, infondeva carica. Ti spiegava molto bene la partita. L’anno della B ci ha fatto lavorare molto. Amava la concretezza. Per vincere, ci diceva, bisogna correre più degli altri. Una grande verità. E poi Morrone: Per me, invece, è un amico. Lo considero l’anima del Parma. E in moto perpetuo. Non si ferma mai. Giocatori così sono insostituibili».
Parma-Chievo è il suo derby, due squadre simili: “Analogie? La famiglia. Sembra di stare davvero tra parenti. Era così a Parma, ed è esattamente la stessa cosa qui a Chievo. La dimensione umana prevale su tutto. Poi, per carità, c’è grande professionalità. Non si scherza, gli obiettivi sono importanti. Ma l’ambiente aiuta a lavorare in serenità».
Domenica scorsa contro il Novara Paloschi sperava di partire da titolare, ma così non è stato. Nessun dramma:”Tutti si aspettano sempre di giocare. La partita è il banco di prova. La concorrenza in questa Chievo è tanta. Ma io sono convinto che quest’anno ci sarà spazio per tutti e non mancheranno le opportunità di mettersi in mostra”. Infine Giovinco, ex compagno nella nazionale Under 21: ” Sa inventare cose incredibile, e le sa fare in grande velocità. È lui il giocatore più pericoloso”.