A margine della presentazione bolognese di Clamoroso al Cibali à¢â‚¬â€œ il volume celebrativo dei 50 anni di Tutto il Calcio Minuto per Minuto à¢â‚¬â€œ l'allenatore del Parma FC Franco Colomba …
presente quale ospite d’onore all’Oratorio di San Filippo Neri, ha concesso una intervista esclusiva a www.stadiotardini.com, parlando non solo dei suoi ricordi legati al longevo programma di Radio Uno Rai (“Sono cresciuto con questa trasmissione, che non morirà mai”), ma anche della stretta attualità crociata, con accenni alla tournèe in Inghilterra, che lui stesso aveva chiesto alla Società di organizzare (“Credo sia una buona idea collaudarsi con avversari più avanti con la preparazione”) e al mercato (“Gli assalti della Juve per Giovinco sono assalti giornalistici. io faccio tesoro di quello che mi è stato detto dal giocatore prima e dalla società dopo. Quindi: se Giovinco ha detto che vuole rimanere e il presidente che lo vuole riscattare, io credo che sarà così”. Ecco l’intervista integrale di Gabriele Majo, direttore di www.stadiotardini.com, al tecnico del Parma.
Che ricordi ha, mister Colomba, legati alla radio?
“Sono solo una quarantina di questi cinquant’anni. Sono cresciuto con questa trasmissione, con le radiocronache che davano spazio alla fantasia di chi ascoltava e, come hanno detto prima, permettevano all’ascoltatore di farsi il suo viaggio pensando a quello che era successo magari vedendolo con i suoi occhi, pur non vedendo la partita. Questa era una bella cosa, anzi, è una bella cosa, per cui credo che questa trasmissione non finirà mai, non morirà mai”.
E’ vero che lei faceva la verifica serale, davanti alla tv, di quello che raccontavano i radiocronisti al pomeriggio?
“Ma viene spontaneo quando tu torni a casa e non hai ancora visto le immagini e allora sentendo la radio dici chissà se questa descrizione stop di petto, stop a seguire, controllo in corsa, o tutto quanto, tu te lo immagini in un modo e magari vai là e lo vedi uguale o diverso leggermente. Ma in genere sono molto bravi”.
Oggi c’è stata anche la presentazione della nuova stagione del Parma: nel senso che ci sarà il ritiro di Levico e poi, a seguire, l’esperienza internazionale in Inghilterra. Sembra che sia stato proprio lei a chiedere questa tournèe…
“Sì, perché è bene gettarsi subito nella mischia, anche per provarsi e collaudarsi dopo un po’ di giorni di preparazione, credo che alternare un po’ di giocatori, far loro prendere dei minuti. Io direi che è una buona idea, poi, è ovvio, si vedrà. Però è un bel test, perché saranno squadre più avanti di noi con la preparazione e quando sono più avanti ti mettono sotto e tu devi cercare di essere all’altezza, magari faticando, ma non mi interessa a quel punto della preparazione il risultato, però vedere lo spirito di sacrificio e il saper soffrire sì…”
Aveva già sperimentato da altre parti una preparazione così?
“Non sempre è stato possibile farlo, però la ritengo una cosa giusta”.
Ritiro di Levico: lei è già andato a vedere la località che vi ospiterà?
“Sono andati i miei collaboratori che mi hanno riferito che il campo è sistemato bene, la sistemazione logistica è buona, d’altronde il Parma c’è già stato l’anno scorso, quindi se ci fosse eventualmente stato qualcosa che aveva funzionato poco, io penso che quest’anno abbiano pensato a sistemarlo”.
E’ giugno ed impazza il calciomercato, ma lei sa bene che la squadra che inizierà la preparazione molto probabilmente non sarà la stessa che inizierà il campionato…
“Questo accade un po’ per tutti o quasi. Noi un’ossatura l’abbiamo: ovvio che se ci sarà qualche partenza ci sarà qualche nuovo arrivo. Ne prenderemo atto e cercheremo di fare le cose per bene. Poi se magari arriva qualcuno alla fine del mercato vedremo. Questi, ormai, sono problemi che hanno un po’ tutti. Si cerca sempre di spuntare il miglior prezzo o il prestito all’ultimo secondo. Fa parte, molto spesso, della categoria delle provinciali: noi siamo una provinciale di qualità, però siamo pur sempre una provinciale e quindi dobbiamo adattarci a questi ritmi”.
E’ sempre disposto a giurare che Giovinco farà parte del suo prossimo organico, oppure quando sente parlare di questi assalti della Juve avverte qualche tremore?
“Ma sa… Questi assalti sono assalti giornalistici, destabilizzanti, però io faccio tesoro di quello che mi è stato detto dal giocatore prima e dalla società dopo. Quindi: se Giovinco ha detto che vuole rimanere e il presidente che lo vuole riscattare, io credo che sarà così”.
Clamoroso al Cibali ci fa tornare il sorriso pensando ad un calcio pulito, in questi giorni in cui imperversa il calcio-scommesse, anche se un lettore del nostro blog, www.stadiotardini.com, ci ha ricordato quella sua piccola macchia dell’80…
“Al cospetto di quello che è successo in questi ultimi anni a più riprese, allora si trattò di qualcosa di dilettantistico. Quella storia fa parte del mio passato, ma non posso negare eventuali errori commessi per i quali ho pagato a suo tempo. Però ormai per me è una cosa lontana: io adesso faccio l’allenatore e i valori di cui stava parlando Provenzali durante la presentazione di questo pomeriggio, li ho fatti miei da parecchio tempo. Dunque non ho nessuna macchia da farmi cancellare”.