Tutto inizia e tutto finisce, ma per il "prof" Vincenzo Pincolini, al momento, tutto prosegue nel segno di una straordinaria continuità Â . E forse anche di più.
Il preparatore atletico in questi giorni è in vacanza-quasi premio nella sua Fidenza (le mura famigliari sono le migliori per chi è in giro tutto l’anno, anche se poi lui a casa riesce a starci poco per altri impegni), dopo aver chiuso a novembre il biennale rapporto professionale con la Lokomotiv Mosca, con i quali ha raggiunto anche quest’anno il 5° posto nel campionato russo ottenendo per il secondo anno consecutivo la qualificazione ai preliminari di Europa League.
Era nell’aria da settimane, ormai è ufficiale e dal 12 gennaio inizierà la sua seconda semi-nuova avventura alla Dynamo Kiev. Il ritorno da Mosca verso la capitale ucraina di Pincolini sarà accompagnato anche da Yuri Semin ed Alexandr Aliev, rispettivamente allenatore e stella emergente, che con lui avevano fatto il percorso inverso circa 2 stagioni fa.
Ma nell’immediato futuro del “Pinco” si potrebbero aprire le porte dell’Ucraina che, in vista di Euro 2012, potrebbe essere allenata da Marcello Lippi per disputare la rassegna continentale organizzata insieme alla Polonia proprio dalla stessa Repubblica sul Mar Nero.
In questo caso ci sono solo voci, lunedì 20 dicembre Pincolini potrebbe avere qualche notizia in più, ma le indiscrezioni più accreditate parlano di un Lippi affascinato e quasi convinto da questa nuovissima esperienza (occasione anche per riscattare in parte la figuraccia dell’ultimo Mondiale con l’Italia), ma che ha chiesto garanzie e condizioni ben precise.
Se il compenso dell’ex c.t. azzurro sarà compito del presidente federale Sukris, l’aspetto riguardante strutture, materiali e programmi atletici potrebbe interessare da vicino proprio il fidentino, visto che lui a Kiev conosce benissimo l’ambiente, ha stretto ottimi rapporti (primo fra tutti con il d.g. della Dynamo, Rezo Chokonelidze) ed ha cambiato radicalmente i metodi di allenamento.
Da ottobre 2007 (periodo del suo insediamento alla Dynamo Kiev) a giugno 2009, Pincolini, in simbiosi con Semin, ha condotto un lungo processo lavorativo che diede ottimi frutti, come la semifinale-derby nella Uefa 08/09 contro lo Shkathar Donetsk (che poi vinse l’ultima edizione della coppa chiamata così), ma soprattutto come la conquista dello scudetto.
Ora l’episodio numero 2 della sua vita a Kiev assume tinte gialloblu (colori nazionali):”Mi piacerebbe molto – confida raggiante il nostro Vincenzo – entrare nello staff della Nazionale. L’Ucraina è una terra che ama e vive per il calcio, ha giocatori giovanissimi dal potenziale eccezionale e sta crescendo moltissimo il calcio giocato a queste latitudini. A Kiev oltretutto c’è un grande e storico centro sportivo, all’avanguardia e paragonabile alla nostra Coverciano. Con Lippi (lavorarono assieme all’Inter nel 2000 solo per pochi mesi, ndr) si lavorerebbe benissimo su queste basi. Per la verità Marcello non l’ho sentito negli ultimi giorni, però so che è in trattativa, anche se non c’è nulla di ufficiale, quindi anch’io non posso sbilanciarmi più di tanto”.
“L’Ucraina – prosegue nell’analisi il trainer – è un paese in via di sviluppo. Giocare gli Europei in casa propria ed essere sotto la lente d’ingradimento sarà per tutta la nazione un’occasione fantasistica per farsi pubblicità, anche a livello turistico. Hanno realizzato nuovi hotel, impianti e ben 5 stadi, oltre a perfezionare la rete stradale e ferroviaria, anche se queste saranno buone solo attorno alle grandi città. Poi non dimentichiamoci che ci sarà anche il mio amico Shevchenko, capitano ed idolo assoluto di un intero Paese, che vorrà chiudere la propria carriera tra il calore e l’affetto della sua gente con l’ultima grande ribalta internazionale che probabilmente giocherà”.
Il “prof “ di Fidenza non è nuovo ad esperienze in Nazionale (con l’Italia di Sacchi partecipò ad Usa ’94 ed Euro ’96 in Inghilterra), però intanto si concentra sulla Dynamo:”Prendiamo in mano – riprende Pincolini – una formazione che non è stata stravolta troppo da quando siamo migrati a Mosca. Attualmente in campionato è seconda a 10 punti dal solito Shakthar, però in Europa League hanno chiuso il gironcino al primo posto e domani (venerdì 17 dicembre, ndr) aspetterò i sorteggi della seconda fase. In base al ranking e ai punteggi Uefa, dovremmo avere un accoppiamento alla nostra portata, ma so già che non sarà un turno facile. Il nostro obiettivo sarà dare fastidio allo Shkathar in campionato, dove dobbiamo rispettare l’obbligo di avere almeno 6 ucraini in campo, cosa che oltretutto dovrebbero imporre anche in Italia per far crescere i giovani. Mentre in Europa League vorremmo raggiungere o migliorare il piazzamento del 2009. Andammo veramente vicini a giocarci la finale”.
Infine, Vincenzo, uomo di campo come si definisce lui, ripercorre velocemente la campagna di Russia e consiglia agli osservatori delle squadre italiane di buttare più di un occhio al campionato ucraino in materia di calcio-mercato:”Intanto sono soddisfatto – anticipa la chiusura – della mia esperienza alla Lokomotiv. E’ stata intensa e formativa, che mi ha fatto conoscere una città stupenda come Mosca, però nell’ultimo periodo erano subentrati problemi troppo politici nella privatizzazione della società in mano alle Ferrovie Russe. I programmi sono cambiati senza essere stati avvertiti, hanno venduto mezza squadra e nonostante tutto abbiamo finito il campionato con il difensore centrale brasiliano Rodolfo come centravanti raggiungendo ugualmente un piazzamento europeo”.
“Per quanto riguarda – conclude la chiacchierata – i miei giovani della Dynamo sono diventati più forti rispetto a quando li ho lasciati. Kravets, classe ’89 e prima punta, prima di un brutto infortunio era stato vicinissimo al Milan, però segnalo anche Yarmolenko, 21 anni, esterno sinistro capace anche di fare il centravanti e Khaceridi, 23 anni, difensore centrale con un fisico alla Materazzi e di ottime prospettive”.
Fra poco inizierà il Natale e quando finiranno le feste, il “prof “ Vincenzo Pincolini partirà per riprendere e proseguire l’avventura ucraina nel segno di una straordinaria continuità che potrebbe arrivare anche alla Nazionale della sua nuova terra.