Timido e un po' emozionato. Poche parole e tante idee. E' iniziata questa mattina l'avventura parmigiana di Antonio Candreva (23 anni), uno dei centrocampisti più promettenti del panorama calcistico italiano.

Prelevato ieri dall’Udinese (prestito con diritto di riscatto della metà), a poche ore dalla conclusione del calciomercato, Candreva è statao presentato oggi nella sala stampa dello stadio Tardini; al suo fianco l’amministratore delegato Pietro Leonardi e il suo procuratore, Andrea Moretti.
“Sono molto contento di essere arrivato in una squadra con una storia molto prestigiosa” sono state le sue prime parole. “Spero di ricambiare la fiducia del Parma. Non ho esitato un attimo a dire sì”. La pista Candreva si è aperta negli ultimi giorni di mercato, dopo la decisione del club friulano di fare maturare il giocatore altrove, dove avrebbe trovato sicuramente più spazio. Leopardi e Marino lo conoscono molto bene, così come Giovinco che venerdì lo ha chiamato al telefono per rassicurarlo: vieni a Parma, ci divertiremo. “Giovinco è un amico – ha spiegato Candreva – lo conosco da molto tempo, lo scorso anno eravamo compagni di squadra alla Juventus”. Già, la Juve: una delle società più attive in questa sessione di mercato, che però ha deciso di non puntare sull’estro di questi due giocatori di grande talento e forse presto se ne pentirà. Basta rivedere lo spettacolo offerto nella prima di campionato dalla “formica atomica”, contro il Brescia, per confermare questa tesi.
In molti si chiedono quale sarà la sua collocazione tattica nel 4-3-3 di Pasquale Marino. Candreva ha le idee chiare: “Preferisco fare il centrocampista, ma deciderà il mister dove farmi giocare”. Parma è anche il giusto trampolino di lancio per riprendersi la Nazionale: “Darà tutto me stesso per convincere Prandelli”. Questo pomeriggio il giocatore sosterrà il suo primo allenamento con la squadra, è l’inizio di una nuova avventura che ha galvanizzato ulteriormente la tifoseria crociata. Con lui in squadra, infatti, il livello tecnico aumenterà ancora di più tanto che da oggi in poi parlare di salvezza sarà sempre più difficile.