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Calcio Serie A

Le solite polemiche e la solita passione, torna il campionato. E il Tardini indossa l'abito da sera

Le solite polemiche e la solita passione, torna il campionato. E il Tardini indossa l'abito da sera

Ormai è un'abitudine immancabile: la serie A si presenta ai nastri di partenza con una coda infinita di polemiche.

Dalla tessera del tifoso alla rabbia degli ultras, dagli stadi obsoleti allo strapotere delle tv a pagamento, per finire ad un calciomercato condito da prestiti e pochi soldi. E’ la solita musica, come un disco incantato. Se non fosse per la maledetta tessera del tifoso che ha scatenato una montagna di polemiche, il Parma potrebbe esultare per i risultati raggiunti durante l’estate: una campagna acquisti con i botti (Giovinco, Bojinov e Mirante su tutti), un nuovo allenatore (Pasquale Marino) carico di ambizioni e soprattutto una rosa al completo già da diversi giorni, a differenza di molte altre squadre a cui mancano ancora molti tasselli. Proprio per questo motivo il Parma ha un leggero vantaggio su molte altre contendenti e la speranza è che questo possa avere effetti turbo nelle prime giornate.
Si comincia domani sera: al Tardini arriva il Brescia, una neopromossa, con un Diamanti nel cassetto. Un giocatore che il Parma ha inseguito a lungo senza riuscire a prenderlo. Dettagli di un’estate il cui bilancio non può che essere positivo. Adesso la parola passa al campo, l’unico vero giudice del gioco calcio. Il 4-3-3 o il 3-4-3 saranno i due abiti che mister marino ha cucito addosso ai crociati e questo dovrebbe garantire un calcio fatto di champagne e bollicine. Ghirardi e Leopardi continuano a parlare di salvezza e di quota 40 punti, ma nessuno ci crede: questa squadra è stata costruita per arrivare in Europa. Punto. Il resto è scaramanzia e forse anche un briciolo di paura, perché il divorzio da Guidolin non si trasformi in una improvvisa tragedia.
Per il resto prepariamoci alla rivoluzione di Sky che porterà le sue telecamere anche negli spogliatoi, nell’intervallo tra primo e secondo tempo. Un’estasi per i “drogati” di pallone e tattica. Un bel vedere – forse – per le donne appassionate di muscoli e calcio. Insomma, è un campionato da divano e salotto, anche perché gli stadi italiani continuano a rimanere quelli che sono, cioè brutti e poco accoglienti; luoghi dove non portare una famiglia, a differenza di quanto sostengono istituzioni e politica pallonara. Per non parlare degli arbitri sempre più restii alla tecnologia e alla moviola in campo. Dettagli che ogni anno alimentano disaffezione e allontanano gli appassionati più freddi. Ai giocatori l’arduo compito di creare divertimento e un po’ di spettacolo e magari, come nel caso del Parma, raggiungere un sogno chiamato Europa. Buon campionato a tutti.

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