Domenico Di Carlo non nasconde le proprie emozioni per il suo ritorno a Parma. Domani pomeriggio per l'ex tecnico gialloblù sarà Â la prima volta da avversario. "E' una partita dal sapore speciale" ha detto.
Credo che le due squadre si assomiglino molto per mentalità, anche se il Parma finora ha fatto molto meglio in casa, mentre noi abbiamo ottenuto più punti in trasferta”. Perché? “Forse perché fuori casa, al momento, concludiamo un po’ meno in porta, siamo meno concreti. Dobbiamo migliorare sotto questo aspetto. Però …”. Però?
“Però ci tengo a sottolineare che siamo la sesta miglior difesa del campionato, lo ritengo un merito non da poco. Ma siamo anche il nono attacco, mentre quanto a conclusioni in rete ci piazziamo al terzo posto. Insomma, direi che non possiamo lamentarci!’.
Soddisfatto, fin qui? “Sì, sono felice, la squadra c’è. Certo, dobbiamo lavorare e fare ancora meglio, soprattutto in trasferta”.
Si torna all’imminente sfida al Tardini. Contromosse particolari? “Sarà una partita molto difficile, da preparare con la massima attenzione e affrontare al meglio, con lo spirito che mi piace, cercando cioè la vittoria per 95 minuti. Servirà una gara accorta e senza disattenzioni, non dovremo concedere nulla. Penso che ci sarà molto equilibrio, che ci ‘studieremo’, sarà insomma una gara ‘a scacchi’. E poi, come già detto, loro vanno forte in casa, ne hanno vinte quattro su cinque e hanno saputo mettere in difficoltà anche le ‘grandi’. Uno scontro diretto? Sì, lo sarà. Il Parma è una neopromossa e sta facendo un grande campionato. Ho visto diverse partite, direi che i punti che hanno in classifica sono tutti meritati”.
Il mister continua: “I miei ragazzi, comunque, sanno bene che per noi tutte le partite sono sfide-salvezza, perché ciascuna può portare punti per raggiungere quota 40. Non mi stancherò mai di ripeterlo: le parole chiave sono continuità e intensità. Senza mollare, mai”.
A Parma, Di Carlo ritroverà il suo mister, Francesco Guidolin. Quasi un maestro? “Sì, mi ha insegnato molto, soprattutto la capacità di superare i propri limiti. La sua mentalità rispecchiava quelle che erano le mie caratteristiche in campo: organizzazione, velocità, spirito di gruppo e tanto cuore. Da lui ho imparato poi la cultura del lavoro: tanta corsa, pressing e ripartenze, per sopperire magari ad alcune mancanze tecniche. E per potersela giocare con qualunque avversario. Poi, è chiaro, io ho il mio carattere e i miei metodi. Ma è innegabile che l’esperienza con lui mi abbia ’segnato’”.
Parma, per il tecnico gialloblù, rappresenta anche un ricordo speciale: “E’ la società che mi ha permesso di esordire in serie A come allenatore e quindi per me la prossima non può essere una gara come tutte le altre. Sarà una partita dal sapore speciale, anche perché, proprio qualche giorno fa, ho festeggiato insieme al mio staff il primo anno con il Chievo. Insomma, diciamo che di motivazioni per fare bene ce ne sono parecchie …”.