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Calcio Serie A

La delusione di Budel: Per me non è un periodo felice

La delusione di Budel: Per me non è un periodo felice

Una manciata di minuti a San Siro contro il Milan, prima di allora il vuoto. E' la strana stagione che sta vivendo Alessandro Budel, il centrocampista ex Empoli che quest'estate sembrava sul piede di partenza. Prima di Milano Budel ha trascorso la prima parte della stagione seduto in panchina o in tribuna. L'infortunio di Mariga e la mancanza di ricambi a centrocampo gli hanno consentito di tornare ad essere protagonista, seppur per pochi minuti.

Oggi a Collecchio il giocatore è tornato a parlare dopo un lungo silenzio (probabilmente imposto dalla società). Le sue parole sono uno sfogo: “Siamo in Serie A, c’è tanta concorrenza ed è giusto che sia così. E’ una cosa che fa solo bene a tutto il gruppo. Naturalmente non posso nascondere che il mio progetto, appena arrivato qui, era quello che il Parma andasse come effettivamente sta andando in questo momento, che fosse un po’ la sorpresa della stagione. Ci stava di soffrire l’anno scorso in serie B, ma abbiamo vinto un campionato e adesso stiamo stupendo. Certo, nei miei pensieri c’era anche di essere uno dei protagonisti di questo Parma: lo sono stato nella passata stagione, mentre quest’anno ho iniziato in sordina. Speravo di giocare un po’ di più, non posso nasconderlo. Ci sono stati tanti problemi all’inizio, e anche questo non posso negarlo: non si sapeva se dovevo andare via o se sarei dovuto rimanere. Sono rimasto, e cerco tutti i giorni di dimostrare all’allenatore di potermela giocare per dire la mia in questo gruppo. Naturalmente poi è lui a fare le scelte che ritiene più opportune. Io non posso fare altro di cercare di fare bene durante la settimana”.

La decisione di accontanare Budel sembra imputabile al tecnico Guidolin, come lascia intendere lo stesso Budel: “E’ ovvio che lui faccia le sue scelte, ed è altrettanto ovvio che io le accetti sempre, senza polemica. Cerco sempre e solo di poter dimostrare di poter giocare facendo bene sul campo d’allenamento. Credo che questo sia l’unico modo per poter dimostrare qualcosa nel calcio. Con le parole si fa poco: prima si fanno i fatti e dopo si può parlare. Io nella mia carriera ho sempre giocato davanti alla difesa: dalla C1 a La Spezia, poi a Trieste, ed anche a Cagliari, dove giocavo con Conti, che adesso è uno dei migliori in quel ruolo. Credo di poterlo fare, ma è un ruolo che necessita di piena fiducia da parte dei compagni e dell’allenatore, perché è un ruolo basilare. In quella zona sei un punto d’appoggio per tutta la squadra”.

Domenica al tardini arriva il Chievo dell’ex Di Carlo e il Parma è in emergenze dato che oltre agli infortunati Biabiany, Manzoni, Mariga e Antonelli, mancherà anche lo squalificato Panucci. “Li ho visti giocare contro il Milan – conclude Budel – e personalmente mi preoccupa proprio il collettivo del Chievo: sono molto aggressivi ed hanno un buon possesso palla, la giocano sempre ed hanno una buona personalità. Oltre al collettivo, però hanno anche i singoli: Pellissier è un giocatore che in Serie A ha sempre fatto la differenza. Sarà una grande gara, perché come squadre siamo simili”.

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