Il Parma riprende a volare. Batte il Palermo (1-0) dopo averlo surclassato per un tempo e si lancia verso i quartieri alti della classifica. Una festa: 7 punti in 4 partite. L'artefice numero uno di questa vittoria è Francesco Guidolin che con scelte a volte impopolari ha incartato i tre punti, mandando il tilt il collega Zenga e prendendosi una bella rivincita contro Zamparini.
Il gol vittoria porta la firma di Zaccardo, un altro ex, questa nvolta utilizzato nel suo ruolo naturale, cioè terzino destro. Tre punti a parte, il Parma ha convinto sotto tutti i punti vista, tattico, tecnico e atletico, e apoco importa se nel finale ha sofferto le pene dell’inferno. Un grosso aiuto è arrivato da Zenga che ha presentato una squadra senza testa e senza coda: sconclusionata e prevedibile. Scelte che il tecnico rosanero totalmente cancellato ad inizio ripresa, senza però riuscire a rimediare agli errori iniziali. Il Parma ringrazia vivamente.
La partita: Guidolin torna all’antico e ripropone il 4-2-3-1 con Morrone trequartista (un azzardo), Zaccardo terzino destro, Biabiany e Lanzafame sulle fasce. Un modulo che garantisce corsa, pressing e velocità. A centrocampo non c’è una mente, la squadra gioca di prima e spesso sfrutta il turbo di Biabiany, un indemoniato quando si tratta di dribblare e puntare l’avversario. Il bello è che Zenga risponde con le sue stesse armi, cioè un 4-2-3-1 che a differenza del Parma non pressa, è lento e impacciato nella manovra, come un carro armato senza motore. Basti pensare che il primo tiro dalle parti di Mirante arriva solo al 24’ (tiro sconclusionato di Nocerino); prima di allora i siciliani avevano sofferto tremendamente , in ogni zona del campo, assistendo quasi inermi ad una conclusione centrale di Galoppa (11’), ad un errore madornale di Morrone (17’) che solo davanti a Rubino tirava in curva, e ad un colpo di testa di Paloschi (ben servito da Lanzafame) che si stampava sul palo (18’).
Nel mezzo di questi tre pericoli c’è il gol dell’ex, quello di Zaccardo (17’): punizione velenosa di Lanzafame, colpo di testa in tuffo del difensore e gol dell’1-0. Il Parma sfiora il 2-0 in più occasioni (due volte con Panucci) ma non ha la forza, la lucidità e la fortuna per chiudere l’incontro; quasi tutti i pericoli arrivano da palle inattive o da incursioni a razzo dei due esterni del Parma che hanno ampi spazi da sfruttare, oltre a inspiegabili libertà. Le intenzioni di Zenga, infatti, erano chiare: giocarsela alla parti a centrocampo, magari facendo affidamento sulla maggiore qualità dei suoi; il compito, però, è stato eseguito male, molto male e ad inizio ripresa il tecnico cancella tutto e riparte da zero.
Il Palermo, infatti, si rivitalizza nella ripresa: dentro Miccoli e Cavani (oltre a Succi), fuori gli impalpabili Pastore e Bertolo. Dal 4-2-3-1 si passa al 4-2-1-3 (Simplicio dietro le tre punte). Un azzardo che cambia volto alla partita ma non al risultato, anche perché il Parma, pur correndo qualche rischio di troppo, si arrocca nella propria metà campo, complice anche la scelta di Guidolin di inserire Castellini al posto di Lanzafame, passando ad un prudentissimo 4-1-4-1.
Fatto che la partita cambia volto: il Palermo attacca a testa bassa grazie anche alla fantasia e alle serpentine di Miccoli; le giocate del giocatore salentino creano scompiglio nella difesa gialloblù e Mirante, dopo 45 minuti di noia assoluta, deve fare gli straordinari. Al 9’ Miccoli calcia forte dal limite ma il portiere emiliano è ben piazzato. Al 28’ ci prova Cassani, sempre da fuori e sempre tra le braccia di Mirante; al 30’ ancora Miccoli (tiro forte ma centrale); al 37’ Budan con un colpo di testa che sfiora il montante. La squadra di Guidolin, seppur con meno cavalli nel motore rispetto ai primi 45 minuti, non sta a guardare e appena può punge il Palermo con Biabiany (colpo di testa parato), Galoppa (tiro alto di poco) e Paci (colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo che sfiora il palo alla sinistra di Rubino). Tre tentativi che non servono a trovare il gol della tranquillità, anzi, danno coraggio al Palermo che in maniera confusionaria e senza trovare molti spazi continua a pigiare sull’acceleratore. Al fischi finale scoppia la festa del Tardini, d’altronde il bottino di 7 punti in 4 partite non può passare inosservato. Per il Palermo, invece, l’avvio di stagione è quasi da cancellare, senza tralasciare il fatto che nelle due trasferte fin qui giocate ha raccolto zero punti e non ha mai segnato.
IL TABELLINO
PARMA – PALERMO 1-0
Marcatori: pt 17′ Zaccardo
PARMA (4-2-3-1): Mirante 6; Zaccardo 7, Paci 6.5, Panucci 6.5, Lucarelli 6; Mariga 6.5, Galoppa 6; Biabiany 6, Morrone 6, Lanzafame 6.5 (29′ st Castellini 6), Paloschi 6 (43′ st Bojinov ng). A disp. Pavarini, Dellafiore, Zenoni, Dzemaili, Amoroso. All. Guidolin 7
PALERMO (4-2-3-1): Rubino 6; Cassani 6, Kjaer 6, Bovo 6, Balzaretti 6; Nocerino 6, Blasi 5.5; Simplicio 5.5, Pastore 5 (1′ st Miccoli 6.5), Bertolo 5 (12′ st Budan 6); Cavani 5.5 (25′ st Succi 6). A disp. Sirigu, Goian, Migliaccio, Bresciano. All. Zenga 5
ARBITRO: Giannoccaro di Lecce 6.5
NOTE: spettatori 15.032 (13.433 abbonati) per un incasso di 140.267,10 euro. Ammoniti Bovo e Blasi per gioco falloso. Recupero: pt 1′; st 3′. Ultras del Parma in silenzio per 45 minuti per protestare contro la tessera del tifoso.