Tutto rimandato, l'impresa di espugnare Torino non è riuscita. Per l'Europa League serviranno altri 90 minuti, ma potrebbero non bastare. All'Olimpico finisce 1-1 (gol di Immobile e Biabiany), una partita combattuta e giocata fino all'ultimo, senza risparmiare le poche energie che sono rimaste in questo finale di stagione.
Le due squadre si sono divise i due tempi, il primo a favore dei granata, il secondo a favore dei crociati. Una partita a scacchi, piena di zeppa di tattica e di schemi sui calci piazzati, alla ricerca di quell’invenzione che potesse cambiare le sorti dell’incontro. Un incontro deciso da un erroraccio di Paletta (un retropassaggio corto verso Mirante) e da un destro di Biabiany dopo l’errore dal dischetto di Cassano, il quale ha calciato un rigore floscio e centrale (respinto da Padelli). Ma anche dalle due espulsioni di Lucarelli (fallo da ultimo uomo) e Immobile (doppio giallo, il secondo per simulazione). Errori, quelli del Parma, compiuti propri dai giocatori di maggiore esperienza, ma anche Donadoni non è esente da colpe, perché il 4-5-1 iniziale, con Cassano unica punta, è un modulo che non ha convinto, soprattutto perché questa era una partita da vincere a tutti i costi. Una scelta a sorpresa che non ha spiazzato il Toro; una scelta che è stata corretta nella ripresa con gli inserimenti di Schelotto e Amauri e il conseguente passaggio al 4-3-3, almeno fino all’espulsione di Lucarelli. Il dubbio è che Donadoni avesse preparato la partita proprio in questo modo: abbottonato nei primi 45 minuti, offensivo nella ripresa. Poi l’espulsione ha scombinato tutto; e per fortuna che, in quei minuti in superiorità numerica, i granta non abbiano saputo assestare il colpo del ko, anzi, hanno subito il pareggio di Biabiany e dopo hanno barcollato più volte.
Dubbi e perplessità che non cambiano l’esito della partita e che consentono al Torino di mantenere in classifica il punto di vantaggio sui gialloblù, a 90 minuti dalla fine: domenica prossima i granata giocheranno a Firenze (le due tifoserie sono gemellate) mentre i crociati affronteranno il Livorno già retrocesso al Tardini. Nulla è compromesso, che sia chiaro, ma la situazione non è elle migliori, perché vincere contro i toscani potrebbe non bastare.
Due considerazioni finali: il pareggio non serve, ma è meglio di una sconfitta. Il Parma non ha finito la benzina, ma è chiaro che il serbatoio è in riserva, la gara di oggi lo conferma, scelte tattiche a parte.