In città e in provincia continua a crescere la febbre in vista dello “spareggio†di Torino e gli appelli ai tifosi si sprecano. L'ultimo in ordine di tempo è arrivato da Marco Parolo, uno degli uomini chiave dello scacchiere di Donadoni:
“Se potessi guiderei un pullman per portarli tutti a Torino – ha raccontato il giocatore al sito ufficiale del club -. Entrare all’Olimpico per il riscaldamento e vedere il nostro spicchio pieno di tifosi, con le bandiere, pronti a cantare, ci darebbe una carica ulteriore. E’ una partita fondamentale – spiega il centrocampista -, quella che a inizio stagione speri sempre di giocare; ci attende un clima infuocato, ma abbiamo dimostrato di poter dare qualcosa in più proprio in queste situazioni”.
Una partita da non sbagliare, da giocare a ritmi elevati, senza snaturare le idee di Donadoni, il quale deve sciogliere ancora un paio di dubbi in vista della sfida dell’Olimpico: a centrocampo Marchionni e Gargano si contendono una maglia, mentre in attacco Schelotto è in leggero vantaggio su Palladino. Per il resto la formazione è praticamente fatta: modulo 4-3-3, al centro della difesa la coppia Paletta-Lucarelli, a centrocampo confermato Acquah che nelle ultime settimane ha ribaltato le gerarchie e guadagnato un posto fisso tra i titolari; nel tridente offensivo Biabiany partirà a sinistra (ma solo nel caso in cui dovesse giocare Schelotto) mentre Cassano agirà da prima punta.
Alla vigilia di Torino-Parma un piccolo segnale distensivo è arrivato da un gruppetto di tifosi emiliani (residenti nel capoluogo piemontese) che oggi si è recato a Superga per rendere omaggio al grande Torino, proprio nei giorni del 65° anniversario, lasciando ai piedi della lapide una sciarpa gialloblu.
“Il pari tra Lazio e Verona – continua Parolo – ci ha dato grande forza. In queste situazioni ti viene adrenalina, carica. Dopo Cagliari c’era un po’ di sconforto, forse era troppo bello vincere senza soffrire. Noi quest’anni abbiamo sempre ottenuto le vittorie soffrendo, penso alle due gare con il Milan e con l’Atalanta all’andata. A volte abbiamo l’occasione, la buttiamo via e poi andiamo a riprenderla: siamo una squadra viva, che non ha mai mollato, mentalmente vuole ottenere il risultato e lo fa con tutte le proprie forze. In settimana l’atmosfera è stata la solita.