Al termine di Parma-Juve il tecnico crociato è soddisfatto di come sono andate le cose, anzi, il pareggio ha dimostrato semmai che il Parma è una squadra che non molla fino all'ultimo. "Non sono punti persi – afferma infatti Donadoni -. E' stata un'ottima gara contro una grande squadra. Ce la siamo giocata ad armi pari esprimendo anche un gioco all'altezza e ottenendo un risultato più che meritato".
La qualità del gioco è stato il fulcro del duello tra la “vecchia Signora” e i gialloblù in campo per difendere la vetta i primi e la propria imbattibilità in casa i secondi.”Bello giocare contro queste grandi squadre e misurarsi passando attraverso un gioco che da soddisfazione non solo a chi è in campo. Non vuoi solo subire quella che è la forza dell’avversario” conferma ancora Donadoni, che però respinge al mittente la richiesta relativa al tentativo di stabilire un record al Tardini: “Non ho nessuna velleità di portare avanti il discorso dell’imbattibilità in casa. La Juve è un grande avversario con grandi dote tecniche, ma ogni squadra è un avversario sul cammino che ci può togliere tre punti in classifica”.
A proposito di punti, Sansone cale un terzo di quelli conquistati dal Parma finora: ben 10 in 4 partite, punti pesantissimi: “Se volessi farmi grande parlerei di questi piccoli particolari per ingigantire la mia posizione. Sansone è un ragazzo che ha voglia di fare, che non si acontenta. Ha interpretato subito la partita nel modo giusto ma non è il gol che mi preme. E’un giocatore che con la sua rapidità mette in condizione gli altri di essere sempre in apprensione. Se mantiene l’umiltà che lo contraddistingue non farà che aumentare la competitivtà nello spogliatoio a beneficio di tutta la squadra”.
E proprio sul morale del gruppo che punta il Mister, morale che viaggia in parallelo con le ambizioni della società e il lavoro di Ghirardi e Leonardi: “Mi piace pensare che sia una certa mentalità a portare determinati risultati. Il Parma con il suo presidente e il suo amministratore delegato sta portando avanti un progetto importante. Nei piccoli particolari sta il successo con la Juve anche confrontando le dimensioni delle due realtà. A volte certe prestazioni sono anche un po’ figlie del momento. Sei andato sotto con un gol che non ti aspetti e che non meriti. Psicologicamente puoi avere anche un contraccolpo. La voglia è rimasta e questo è stato fondamentale”.
Infine un commento sulle scelte tattiche: “Belfodil e Amauri insieme per la prima volta? Non lo sapevo, ma la scelta è frutto di quello che ho visto in settimana. Sono un po’ dispiaciuto perchè non riesco a far giocare dal primo minuto Pabon o Palladino, ma gli dico di tenere duro perchè arriverà il vostro momento”.