Donadoni e Zeman, due tecnici molto differenti nel modo di interpretare il calcio e di commentarlo. Due tecnici ambiziosi che domani sera potrebbero affrontarsi con lo stesso modulo, il famigerato 4-3-3. Ecco le dichiarazioni dei due tecnici durante le consuete conferenze stampa pre partita.
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DONADONI: “Siamo consapevoli che servirà una gara più di spessore di quella giocata a Torino, dove abbiamo colto un risultato importante, anche psicologicamente parlando, ma che ci ha insegnato anche quali sono le cose da migliorare. Rimane la soddisfazione per la vittoria e i tre punti importanti per la classifica ma ora dobbiamo subito andare oltre. Se pensiamo che da qui in avanti sia facile sbagliamo tutti. Con la Roma ci aspetta una gara tosta da interpretare con intensità e determinazione, troviamo un avversario che se lasciato giocare ai ritmi che vuole, può mettere in difficoltà tutti. Domani sera dipenderà molto da noi. La Roma ha un potenziale offensivo importante, segna sempre, per cui davvero servirà una prestazione di spessore. Ci vorrà grande sforzo da parte di tutti, ma credo che i ragazzi siano pronti e vogliosi di dimostrare che le ultime due gare non sono state un caso e che c’e’ la volontà di dare continuità alle nostre prestazioni. Aspetto la rifinitura per valutare le condizioni di ognuno poi domattina deciderò”.
ZEMAN: “Credo ancora al terzo posto. Le prestazioni, anche se non per 90 minuti, mi dimostrano che questa squadra quando vuole può giocare con tutti. Lo ha dimostrato sempre, tranne che a Torino contro la Juventus. Io lavoro per la Roma, non contro la Roma. Integralista? Penso che ogni allenatore dovrebbe avere le idee e cercare di proporle. Quelli senza idee non mi piacciono. Destro è un giocatore importante per la Roma, adesso mi danno più affidamento Osvaldo, Totti e Lamela: e poi per voi giornalista tre punte sono già troppe. Donadoni sta facendo un ottimo lavoro, la squadra non è da primi posti ma gioca bene a calcio. A Torino hanno subito ma si sono ripresi. Amauri si è rimesso a segnare ed è sempre un pericolo”.