A vedere i numeri della sfida e ripercorrendo la storia di Roma-Parma c’è ben poco da sperare. L’Olimpico è uno stadio “stregato” per i gialloblù che sono riusciti a violarlo soltanto una volta, nel 1997 (leggi qui).
La classifica partita da bollare come “mission impossible“. Anche perché i giallorossi di Fonseca, tecnico serio e innovativo, sono una squadra che ha guadagnato più punti da inizio ottobre 2020 in serie A: 13 sui 15 disponibili. E, se a tutto questo po’ po’ di roba ci aggiungiamo che l’ultimo Parma visto all’opera – quello contro la Fiorentina (due settimane fa) – non è stato capace di tirare nello specchio della porta una sola volta, i pronostici risultano ancora più scontati.
Eppure… Eppure il Parma viene da 15 giorni di allenamenti, di lavoro tecnico-tattico meticoloso (per assimilare gli schemi di Liverani), dove il gruppo è cresciuto e ha maturato nuove convinzioni. Non era mai successo in questa travagliata stagione di avere così tanti giorni di fila a disposizione. E poi Liverani, romano e romanista, non ha niente da perdere. Osare in casa di una corazzata come la Roma, quando nessuno se lo aspetta, potrebbe essere la vera sorpresa della domenica.
Un Parma intraprendente e affamato, alla ricerca dei primi tre punti esterni. Un Parma col baricentro più in su, che pressa alto, coi terzini che spingono e i centrocampisti che assaltano l’area avversaria. Un altro Parma rispetto a quello contro i Viola. Speranze e sogni che domenica possono dare un’impronta diversa alla stagione e regalare a Liverani un borsone pieno di autostima e fiducia nel lavoro che si sta portando avanti.