(Luca Savarese da www.stadiotardini.it) – L’Italia, distante per Dcpm, si riunisce attraverso flash mob, videochiamate e video emozionali. Come quello, oltre ad essere emozionante davvero ben confezionato, che ritrae la Gente dell’Appennino emiliano, precisamente le persone della Valtaro e della Valceno, percorse dai fiumi Taro e Ceno, incastonate tra la provincia di Parma ed a pochi chilometri dal confine con la Toscana e con la Liguria. “Agli abitanti delle nostre valli, agli infermieri e ai dottori, all’amicizia quella vera” si legge nella pagina Facebook di Luca Marcellini, la mente della performance, che ha tra gli esecutori anche uno degli allenatori delle Giovanili del Parma, Michele Croci, che ha la musica dentro, e cerca di trasmetterla anche ai suoi discepoli: memorabile a Novembre 2016 l’esecuzione dal vivo degli allora Under 13 Crociati a Bar Sport su Tv Parma di Sofia di Alvaro Soler, che era stata la colonna sonora della loro impresa al prestigioso Torneo internazionale Caroli vinto a Gallipoli, uno dei primi successi del Vivaio del Parma del Nuovo Inizio, visto che la cantavano in spiaggia con l’accompagnamento alla chitarra di Croci. Tutti uniti, in Valtaro e in Valceno, Quelli dell’Appennino, nel cantare Domani, la canzone simbolo della rinascita dell’Aquila dopo il terremoto del 2009. Già, il Covid 19 è uno tsunami forte, certo non ha raso al suolo palazzi e centri urbani, ma la sua potenza virale, è stata ed è, anche se stando agli ultimi dati scientifici si può fortunatamente cogliere un ribasso generale delle vittime in Italia, ancora devastante. A cantarlo, non sono come nel Domani prima maniera i divi della musica, ma persone normalissime, ma che amando la loro terra in questo momento e trasformando i mille interrogativi in un canto, mostrano, prima di tutto a sé stessi e poi agli altri, come una calamità non venga solo per nuocere, ma anche per cementare rapporti, per riunire quella preziosa filiera di volti e di storie, spesso parcheggiata nel dimenticatoio della quotidianità individualistica ed iper cinetica pre virus. Ecco cosa ci racconta questa sinfonia di volti: uomini e donne, bambini, giovani e meno giovani. Amici della Valtaro e della Valceno, che hanno dato luogo a questa orchestra virtuale. C’è anche la voce di Michele Croci, allenatore delle giovanili del Parma “Dar voce alle ciglia degli occhi, agi angoli della bocca”, diceva il grande poeta francese Paul Eluard. Insomma, un video tutto da gustare, già oggi, anche se si chiama Domani
Ne abbiamo parlato con Luca Marcellini, ideatore del progetto
Luca, Sant’ Agostino diceva Chi canta prega due volte: il vostro canto, potente preghiera laica, come nasce?
“Nasce appunto prendendo la canzone Domani di Mauri Pagani, cantata poi dagli artisti uniti per l’Abruzzo in concomitanza del terremoto del 2009. Nasce, in modo semplice, grazie al passaparola. Il giorno che ho deciso di fare questa canzone, ho chiesto ad una decina ai miei amici, gente che viene spesso alle serate Karaoke, che nel tempo libero faccio anche questo, se avevano voglia di fare questa cosa. Li ho trovati da subito entusiasti, ci siamo dati, come regola, di trovare quattro persone ognuno, per arrivare alle cinquanta persone che servivano per eseguirla. Tutto questo chiaramente con messaggi WhatsApp, Facebook, telefonate, perché è nata in piena fase 1, dove non ci si poteva assolutamente vedere l’uno con l’altro”.
Non lontano da voi, la pietra di Bismantova, in provincia di Reggio Emilia, è la montagna del Purgatorio dantesco. Ecco, abbiamo visto diverse iniziative, come le vostre, un modo intelligente ed aggregante per ridare un pizzico di paradiso dentro all’inferno del Covid 19?
“Si la canzone ha tre grandi motivi: quello di ringraziare gli infermieri ed i dottori che hanno lavorato in questi mesi, anche a discapito della loro vita privata, per poter curare più persone possibili. Il secondo è quello di valorizzare il nostro territorio, inserendo foto e riprese delle nostre valli e montagne. E poi certo la voglia di aggregazione per poter fare qualcosa insieme, era troppo che non ci vedevamo più fisicamente, senza il classico aperitivo, senza l’immancabile partita di calcetto. L’idea iniziale è stata la mia, ma poi il gruppo ha dato il suo contributo, decidendo come fare e cosa non fare. Qualcuno ha proposto di cambiare le parole originali per legarla al covid 19, poi c’era una parte in dialetto abruzzese, che abbiamo trasformato e reinterpretata in un dialetto valceno e valtaro. Per cui è stato proprio qualcosa di aggregante, perché ognuno di noi si è coinvolto, decidendo come modificarla, come renderla più attinente al contesto e particolare”.
Per dirla in termini calcistici, questa squadra protagonista di Domani, magari si potrà riunire dal vivo, una volta tornata la normalità, per dar luogo ad altre partite canore?
“Be’ certo, ce lo siamo detti ancora prima che uscisse la canzone: la cosa simpatica è stata che all’interno del gruppo, ci sono alcuni dei ragazzi che hanno dei locali in giro per la Valceno e la Valtaro. Bar, B&b, Ristoranti. Per cui quello che ci siamo detti, è che appena sarà finita l’emergenza, quando ci si potrà ritrovare per stare finalmente insieme, è che andremo in ognuno dei questi locali che ci sono e cercheremo di fare, dal vivo, la canzone, che ognuno ha fatto in casa sua!” . Luca Savarese (da www.stadiotardini.it)
#Sessantaquattresima puntata Sabato 23 Maggio 2020