Nicola Ruffoni ha regalato ieri il secondo successo stagionale alla Bardiani-CSF. Il velocista bresciano ha vinto la terza tappa del Tour of Croatia (Imotski-Zadar di 237 km) grazie ad uno sprint impeccabile. Alle sue spalle il campione d’Italia Nizzolo (Trek-Segafredo) e Minali (Astana). Per il ventiseienne del #GreenTeam, al quarto anno da professionista, è il quinto successo in carriera dopo la tappa al Tour du Poitou Charantes (2015), le due frazioni al Tour of Austria (2016) e il GP Beghelli (2016). Nel 2017 ha raccolto un terzo e quinto posto al Tour de San Juan oltre che un nono posto ad Abu Dhabi.
“Voglio fin da subito ringraziare i miei compagni che sono stati a dir poco perfetti” ha spiegato Ruffoni. “Senza il loro lavoro non sarei riuscito a vincere. Mi sono presentato al via del Tour of Croatia con tanti punti interrogativi. Era da un mese che non correvo, a causa di un virus che mi ha debilitato non poco, e non sapevo come potevano rispondere le gambe. Nella prima tappa ho sbagliato le misure e ho perso l’occasione. Oggi ho voluto attendere gli ultimi 5 km per capire come realmente stavo, poi ho chiesto fiducia ai compagni, me l’hanno data e ne è uscita una splendida vittoria”.
“La presenza in fuga di Maestri è stato il primo mattone per costruire il successo. Ci ha permesso di stare al riparo in gruppo, di non spendere energie fino al circuito finale che presentava non pochi rischi. Barbin e Rota hanno gestito la fase preparatoria allo sprint tenendo la squadra in testa al gruppo. Poi è partito Boem con una menata che ha messo in fila il gruppo. Simion, a ruota sua, mi ha pilotato alla grandissima. Mi sono trovato nella miglior posizione possibile, non potevo sbagliare”.
“Sono ovviamente felicissimo, sia io che la squadra avevamo bisogno di questo successo. Voglio pensare poco al futuro, Giro d’Italia in primis, per provare a lasciare ancora il segno qui in Croazia. La mia condizione è in crescita, questo è quello che conta”.