Senza colpo ferire nel giro di 24 ore, pronta rivincita di Cavendish ai danni di Greipel e Farrar nella facile volata vinta sotto una pioggia battente, ormai sempre più a braccetto con la carovana.
Cannonball, con questo, centra il terzo successo (18° complessivo) sulle strade del Tour, strappando la maglia verde a Gilbert (ora 3° nella speciale graduatoria, superato anche da Rojas, oggi 7°) e lanciando un segnale forte anche in vista del Mondiale di Copenaghen. Anche oggi tappa vissuta sulla fuga di 6 avventurieri con il destino segnato, malgrado il disperato tentativo di Lars Boom che ai meno 2 km dall’arrivo è stato riassorbito dal gruppo che arrivava, planando su un velo d’acqua, a forte velocità. Anche la Lampre-Isd, con un buon lavoro di Malori, si è fatta vedere davanti nelle ultime fasi per portare Petacchi in rampa di lancio, ma lo spezzino, complice sempre lo stato asmatico di cui soffre, non è stato della partita. Voeckler mantiene la maglia gialla, così come uno stoico Hoogerland (33 punti di sutura tra gambe e glutei dopo la pazzesca caduta causata dalla auto della tv) conserva la maglia a pois, anche se per domani sono previsti forti scossoni nelle varie classifiche, ad iniziare dalla generale.
12° tappa, 14 luglio 2011, Cugnaux – Luz Ardiden 211 km
Il Tour de France giunge nel dipartimento degli Hautes-Pyrénées con l’arrivo in quota a Luz-Ardiden, dopo 8 anni di assenza. La sede pirenaica negli anni si è resa famosa prima nel 1990 quando un emergente spagnolo, Miguel Indurain, al termine di una lunga fuga con Lemond, vinse la tappa con il nostro Claudio Chiappucci che conservò la maglia gialla per pochissimi secondi sull’americano che conquistò il suo terzo Tour (2° finì proprio il varesino) e poi nel 2003 quando la maglia gialla Armstrong cadde urtando un tifoso, venne aspettato da Ullrich e il resto dei big, quindi contrattaccò andando a vincere la tappa. Prima dell’ascesa finale ai 1715 metri di Luz Ardiden (13,3 km al 7,4%, hors-categorie), si scollineranno l’inedito Hourquette d’Ancizan al km 141,5 di gara (1538 metri, 9,9 km al 7,5%, prima categoria) e il mitico ultracentenario (festeggiato l’anno scorso il secolo dalla prima scalata) Col du Tourmalet-Souvenir Goddet (2115 metri, 17,1 km al 7,1%, hors categorie) posto a 36 km dall’arrivo e sicuramente decisivo nell’economia della tappa. L’anno scorso il colosso dei Pirenei, inserito a fine Tour, fu teatro delle reciproche “cortesie” tra Andy Schleck e Contador, tuttavia senza entusiasmare o stravolgere la classifica generale, ma stavolta le cose andranno diversamente, anche perché chi vorrà trionfare a Parigi dovrà iniziare a scremare od eliminare la spietata concorrenza proprio su queste strade.
Sms di Malori alla fine dell’undicesima tappa: ”Oggi giornataccia perché non stavo per niente bene, però sono riuscito a dare una mano nel finale….d’altronde siamo al Tour de France, per di più sempre sotto l’acqua ed è normale che possa capitare. Certo è che ormai lo sto veramente odiando questo tempo, per non dire di peggio, anche perché mi sto trasformando in una specie tra un anfibio ed un pesce!! Ciao a tutti, a domani dopo i primi Pirenei!!”