Il giorno dopo l'arrivo del Giro d'Italia a Parma e la conseguente festa, la corsa rosa si trasforma in tragedia. Qquella di oggi è una delle pagine più tristi del ciclismo.
Quella di oggi è una delle pagine più tristi del ciclismo. Wouter Weylandt (nella foto), corridore belga della Leopard Trek, è morto dopo una drammatica caduta nella terza tappa del Giro d’Italia. A circa 20 km dal traguardo Weylandt è caduto in un tratto in discesa. I soccorritori hanno praticato sull’asfalto il massaggio cardiaco all’atleta, ma è stato inutile.
Weylandt, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe sbattuto violentemente il volto contro l’asfalto o contro un muro che costeggia la strada. Il corridore , soccorso, giaceva a terra privo di sensi. E’ stato chiesto l’intervento di un’eliambulanza che ha provato a raggiungere il luogo dell’incidente, a circa 20 km da Rapallo. In attesa di trasportarlo in ospedale, sono continuati i tentativi di rianimare sul terreno il corridore del team Leopard-Trek. Al 26enne, sottoposto immediatamente a massaggio cardiaco, sono state praticate iniezioni di adrenalina e atropina. Ma come detto tutto è risultato inutile: ”Il cuore di Wouter Weylandt ha cessato di battere”, ha reso noto RaiSport, durante la diretta, intorno alle 17.30.
L’organizzazione del Giro d’Italia ha deciso di annullare il cerimoniale previsto per la premiazione alla fine della terza tappa della corsa rosa, da Reggio Emilia a Rapallo, di 173 km.
Lo spagnolo Vicioso ha vinto la 3/a tappa, Millar nuova maglia rosa.
MARCO MARZANO, VI RACCONTO IL GIRO: “SENZA PAROLE”. Non so quali parole usare per commentare la tappa di oggi. E’ una tragedia assurda. La discesa dove è morto Weylandt era pericolosa e ho rischiato di cadere anch’io. Mi è andata bene. Marco Marzano