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Ciclismo

Tour de France, la rivincita di Vinokorouv. Malori: I 3 in fuga ci hanno fatto morire

Tour de France, la rivincita di Vinokorouv. Malori: I 3 in fuga ci hanno fatto morire

La tappa, anche oggi velocissima (media 44,1 km/h) è stata fatta da 3 avventurieri degni di nome, Chavenel, Flecha e Fedrigo, che erano partiti al 4à‚° km di gara e che dopo 180 di fuga hanno dovuto cedere la scena alle attività Â  delle squadre dei velocisti che alla fine si sono giocati la volata per le piazze d'onore dietro a Vinokorouv.

L’sms di Adriano Malori in diretta dal Tour de France: “Giornata passata bene, oggi stavo proprio bene….con i miei compagni abbiamo fatto un bel lavoro, ma i 3 in fuga ci hanno fatto morire!! Oggi non era per niente una tappa facile: c’è stato vento, spesso di fianco, tutto il giorno oltre ai 2000 metri di dislivello….beh, se questa tappa è piatta….in ogni caso su un percorso del genere, stavamo meglio noi davanti a tirare che gli altri dietro…ora arrivano i Pirenei e l’obiettivo per noi del gruppetto sarà limitare i danni…un paio di giorni sono davvero brutti, però di dritto o di rovescio al traguardo ci si arriva!!! ciaociao”

adriano malori tour 807823872La tappa di oggi:
Ventiquattro ore fa era sparito borbottando ferito nell’orgoglio dopo l’arrivo perchè gli era rimasta sul gozzo l’azione di Contador. Stamattina però Vinokourov si è svegliato con nuovi buoni propositi ed oggi, a 7 km dal traguardo di Revel, ha digerito definitivamente la tappa di ieri piazzando la botta decisiva, mollando Ballan (scattato da solo 2 chilometri prima) ed il resto della compagnia e conquistando così la sua 4a vittoria stagionale.

Vino stavolta regge ai tentativi di ricongiungimento da parte di Cunego, Roche, Luis Leon Sanchez e gli altri migliori della generale, cavalca come un purosangue e non si scioglie sul rovente asfalto che lo porta sul rettilineo d’arrivo, ma facendolo un attimo dopo quando, tra lacrime di gioia e sudore, riceverà e contraccambierà l’abbraccio di Contador, dimostrando che le divergenze tattiche di Mende sono ormai sotterrate.

Il 36enne kazako voleva solamente vincere ieri come lo voleva oggi, niente di più; voleva il successo per riconciliarsi con quel Tour che nel 2007 aveva sedotto con 2 fantastiche vittorie di tappa (poi cancellate) ma che lo avrebbe poi abbandonato lasciandolo alla punizione della giustizia sportiva dopo una positività per eterotrasfusione riscontrata nella 13 frazione (crono vinta ad Albi) proprio in quell’edizione della Grande Boucle.

Quel Vino era avariato, scaduto ma ieri, oggi (anzi dall’inizio dell’anno) ha dimostrato di essere tornato “doc”, d’annata e anche più buono, tanto che poco prima di tagliare il traguardo di Revel, ormai certo del successo (arriverà con 13” di vantaggio su Cavendish, Petacchi ed il resto del gruppo), si è aggiustato la maglia indicando il nome della sua città-squadra (Astana), i simboli della sua nazione (aquila e sole) ed esultando come una matricola alle prime armi anziché da fredda ed inflessibile guardia del KGB.

La tappa, anche oggi velocissima (media 44,1 km/h) era stata fatta da 3 avventurieri degni di nome, Chavenel, Flecha e Fedrigo, che erano partiti al 4° km di gara e che dopo 180 di fuga hanno dovuto cedere la scena alle attività delle squadre dei velocisti (Lampre-Farnese, HTC-Columbia e Cervelò su tutte) che speravano di giocarsi la volata.

In realtà la volata è stata disputata ma per le piazze d’onore (Hushovd con l’8° posto odierno ha riceduto la maglia verde a Petacchi), perché forse nessuno aveva fatto i conti con lo scatto d’orgoglio del nuovo Vino kazako.

Presentazione 14a tappa Revel – Ax 3 Domaines 184,5 km – 18 luglio 2010
Si ripartirà con la classifica generale invariata da Revel alla volta dei Pirenei, dove ai 1360 metri di Ax 3 Domaines sarà fissato il secondo arrivo in salita di questo Tour de France.

La 14a tappa sarà la prima di quattro frazioni pirenaiche terribili che certamente decideranno chi dovrà sfoggiare la maglia gialla all’ombra dell’Arco di Trionfo.

Domani per 150 km sarà una tappa abbastanza normale, ma le uniche due ascese di giornata la renderanno decisamente impegnativa.

Si scaleranno i 2001 metri del Port de Pailhères, gpm hors categorie (15,5 km al 7,9%) prima di affrontare la salita finale verso Ax 3 Domaines (7,8 km all’8,2%), dove nel 2005 vinse l’austriaco Georg Totsching.
In quel Tour Ivan Basso fu l’unico ad impensierire l’inattaccabile Armstrong, chiudendo al 2° posto a Parigi, quindi se il varesino, ora 11° a 5’30”, vorrà rialzare le proprie quotazioni dovrà tornare sui livelli di allora o del Giro di quest’anno, anche perché Basso sui Pirenei è sempre andato meglio che sulle Alpi e da domani per 4 tappe avrà strada e tempo per inventarsi qualcosa per salire sul podio.

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