La prima tappa in linea del Tour, accompagnata dal sole, sorride alla Lampre-Farnese Vini che, in volata, conquista la vittoria con Alessandro Petacchi, che dopo 7 anni torna al successo sulle strade francesi, ottenendo così la quinta affermazione alla Grande Boucle ed anche la maglia verde di leader della classifica a punti. Gara caratterizzata da cadute ma per regolamento i ritardi causati da cadute negli ultimi 3 km vengono annullati e per questo motivo la classifica generale rimane invariata, con lo svizzero Cancellara sempre in maglia gialla.
Terzo sms da Adriano Malori al Tour de France: “Bella vittoria di Petacchi, ci voleva. Io ho tirato dai –10 ai –6 più o meno, però stavo bene bene dai! Gli ultimi 100 km era una guerra stare davanti, ma per fortuna olio e sale non mi son serviti!! Sono rimasto scioccato dalla gente….223 km di un’altra catena umana!! Sono arrivato rincoglionito (si può dire??!!) dalle urla della gente ed oggi ho capito perché dicono le Tour c’est le Tour!! Comunque per fortuna non sono caduto e per domani non so ancora niente sul da farsi, ma certamente sarà dura”.
Cronaca 1a tappa: Rotterdam – Bruxelles (223,5 km) – 4 luglio 2010
La prima tappa in linea del Tour, accompagnata dal sole, sorride alla Lampre-Farnese Vini che, in volata, conquista la vittoria con Alessandro Petacchi, che dopo 7 anni torna al successo sulle strade francesi, ottenendo così la quinta affermazione alla Grande Boucle ed anche la maglia verde di leader della classifica a punti.
Dopo 5h09’38” di gara corse ai 43,4 km/h, dove bisogna registrare la fuga di giornata di Boom, Wynants e Perez Lezaun più un altro allungo ai –20 km di Pliuschin con lo stesso Wynants, tentativi neutralizzati dal gruppo quando mancavano circa 9 km all’arrivo, dietro allo spezzino del team di Saronni sui gradini più bassi del podio sono finiti nell’ordine l’australiano Renshaw dell’HTC-Columbia ed il norvegese Thor Hushovd della Cervelò.
Ma non è stata una frazione dall’epilogo tranquillo: ai –2km in una curva secca verso destra sono deragliati alcuni vagoni dei treni di Cervelò, Lampre, HTC Columbia e Rabobank, che hanno tagliato fuori Freire e Cavendish dalla vittoria, agli 800 metri una maxi-caduta generale (comprendente tutti gli uomini di classifica) ha ridotto il plotone a poche decine di unità a giocarsi lo sprint e dulcis in fundo (in realtà amaro) ai 500 metri una ruotata tra Mondory e Farrar che ha provocato un’altra caduta, lasciando la volata ad una dozzina abbondante di corridori.
Nonostante tutto questo finimondo di bici e ruote aggrovigliate fra loro senza logica, Petacchi ha vinto bene, con una grande progressione, anche perché era stato portato in ottima posizione dai suoi compagni, compreso il traversetolese Malori che in prossimità del ricongiungimento del gruppo con i fuggitivi aveva dato una preziosa trenata ad oltre i 50 all’ora per quasi 4 chilometri.
Per regolamento i ritardi causati da cadute negli ultimi 3 km vengono annullati e per questo motivo la classifica generale rimane invariata, con lo svizzero Cancellara sempre in maglia gialla.
Fortunatamente il nostro Adriano Malori non è stato coinvolto in nessuna delle cadute, anche se ha dovuto sgomitare non poco per uscirne indenne e considerando che al Tour de France si corre sempre con il coltello fra i denti, non è una situazione da sottovalutare per un neo-prof. Inoltre al momento resta il migliore degli italiani al 12° posto della generale e 4° a 25” dal tedesco Martin nella speciale classifica della maglia bianca di miglior giovane.
Presentazione 2a tappa: Bruxelles-Spa 201 km – 5 luglio 2010
La 2a tappa, la Bruxelles-Spa di 201 km, sarà il primo assaggio di un mix di classiche sulle strade del Tour de France. Dopo circa 95 km pianeggianti ed abbastanza tranquilli, la carovana sarà già entrata da 40 km nella provincia di Liegi ed a quel punto inizierà la bagarre nei mangia e bevi che ricorderanno le classiche Freccia Vallone e soprattutto Liegi-Bastogne-Liegi.
Si dovranno passare 6 cote valide come gpm (3 di quarta categoria e 3 di terza), intervallate anche da 2 traguardi volanti, che potrebbero tagliar fuori i velocisti puri dalla contesa finale, favorendo così i passisti veloci che tengono su questi strappi o quei corridori che ad inizio stagione sono i cacciatori di classiche. Certamente davanti si vedranno anche gli uomini di classifica, magari cercando di emulare l’impresa di Indurain che al Tour ’95 (il suo ultimo dei 5 vinti consecutivamente) scappò insieme al belga Bruynell (ora d.s. della Radioshack) verso il traguardo di Liegi (alla vigilia della crono del giorno dopo), anticipando di 50” tutti gli avversari più diretti e lasciando poi la vittoria di tappa al suo compagno di fuga.
Quindi il d.s. di Armstrong, memore di quella fortunata esperienza, consiglierà al suo capitano di ripetere più o meno quella tattica, visto l’americano parte già in leggero vantaggio di una manciata di secondi rispetto ai diretti rivali.
L’ultima cote, la Rosier (6,4 km al 4%) sarà posta ai –12 dall’arrivo e sul traguardo di Spa ci potremmo aspettare il sigillo, oltre ai sopraccitati uomini di classifica, anche da parte di uomini come Gerrans, Lovkvist, Hesjedal, Serguei Ivanov, Joachin Rodriguez, Nocentini (rientrato al Giro di Svizzera dopo la doppia frattura di tibia e perone patita in gara ad inizio marzo), Monfort, Kroon e Cunego.
Insieme a quest’ultimo potremmo vedere in azione anche Malori, a cui i suoi tecnici potrebbero riservare compiti importanti in vista delle fasi salienti della gara.
Insomma la tappa di Spa farà gola a tantissimi e non solo per la classifica generale.