Il deludente pareggio tra Parma e Benevento, le difficoltà dei crociati nel reparto offensivo e il resto della decima giornata di serie A nelle parole di mister Pietro Gedeone Carmignani.
“Il Gede Risponde” è la storica rubrica del lunedì di Sportparma.com firmata dall’ex allenatore crociato.
Da dove si può partite per commentare la deludente prova di ieri del Parma contro il Benevento?
“Francamente sono rimasto meravigliato dall’atteggiamento del Parma, che attendeva e il Benevento faceva la partita, i ritmi dei crociati erano compassati e bloccavano le ripartenze. E’ stata una partita senza occasioni, c’è da dire che quando non funziona Gervinho tutto il gioco del Parma ne risente. C’è stato poco di tutto.
Succedeva qualcosa quando attaccava il Benevento, il Parma recuperava palla e ripartiva velocemente, ma queste sono state le uniche variazioni di ritmo alla partita. E’ successo qualcosina di più nel finale, quando le squadre sono calate e si sono disunite, ma zero conclusioni. Un punto a testa e poco altro. Un punto più utile al Benevento che al Parma; direi che è un’occasione sprecata”.
E’ un problema di gioco, di schemi o di mentalità?
“I giocatori erano gli stessi della gara di Marassi, più o meno. Qui è un problema di mentalità. Ieri è mancata la prestazione, lo spirito. Puoi anche giocare bene o male, sbagliare un passaggio, ma lo spirito lo vedi. Certo, la classifica può influire, può pesare sull’aspetto mentale, ma ieri è mancato tutto, tranne la fase difensiva”.
Le urla e i continui richiami di Liverani durante tutta la partita sono uno stimolo o un deterrente per un giocatore?
“Il giocatore preferisce il pubblico così non sente l’allenatore. Scherzo ovviamente. Diciamo che un allenatore che martella quando le cose vanno male è un po’ pesante, può dare fastidio in campo, ma è anche vero che un allenatore deve saper motivare i propri giocatori”.
Domenica il Parma va a San Siro contro il Milan dell’ex Pioli. Una partita che non dovrebbe creare problemi dal punto di vista delle motivazioni e dello spirito…
“Sono convinto che il Parma farà una grande prestazione contro il Milan, perché è una partita che si carica da sola, contro la prima della classe, a San Siro. Se fai bella figura hai grandi vantaggi. Il Parma deve pensare da squadra, ma è chiaro che anche i singoli sono stimolati, perché hanno la possibilità di mettersi in mostra contro un grande avversario
Ieri il Milan ha vinto grazie ad una forza di squadra che è nel suo Dna. Carattere, organizzazione e volontà. E poi sfrutta al meglio l’entusiasmo del momento. La squadra può ancora migliorare, ad esempio crea tanto ma segna poco. E poi serve più attenzione nella fase difensiva, sui calci d’angolo e sulle punizione. Oltre al primato in classifica, ci sono altre note positive, come la conferma di una rosa che si è allargata, con tanti giovani di valore. C’è un gruppo fortificato. La Sampdoria ha fatto una buona prestazione ma la serie negativa si allunga, 4 sconfitte nelle ultime 5 gare. E stavolta neanche i cambi di Ranieri sono serviti a modificare il risultato”.
L’Inter è una squadra trasformata rispetto a poche settimane fa?
“L’Inter è una squadra molto forte, è tornata a giocare e a pensare da grande squadra. Il successo in Champions e la concreta possibilità di superare il turno ha riportato equilibrio, serenità e entusiasmo. Col Bologna ha vinto sin da subito. E’ una squadra forte a livello individuale, vedi Hakimi, è una garanzia per il futuro. Può lottare per tutti gli obiettivi. E poi Lukaku è sempre determinante”.
La Juve vince il derby ma continua a non convincere. E’ d’accordo?
“La Juventus ha giocato più da squadra che di individualità, ma con questi serie di passaggi che faceva, il Toro non andava mai in difficoltà; servivano le giocate individuali di Ronaldo e Dybala. Direi che è pesata oltremisura l’assenza di Morata il quale da solo riempie l’area di rigore avversaria. Il Toro si è difeso basso, ma non ha mai avuto grosse difficoltà, non c’è stata nessuna conclusione per tutto il primo tempo da parte dei bianconeri. Nel secondo tempo la Juve ha cominciato a pressare alto, ha acquistato più fisicità che tecnica, ma Ronaldo andava sempre sugli esterni e in area non c’era nessuno. Il primo tiro in porta è arrivato dopo 75’.
Il colpevole principale sul 2-1 è Sirigu: 4 difensori sono saliti per fare il fuorigioco e il portiere è retrocesso sulla linea di porta. Incredibile. Il gol infatti è arrivato su un cross lungo nell’area piccola. Il secondo gol è stato uguale. Il portiere ancora più indietro. I difensori sono saliti per fare il fuorigioco.
La Juve ha vinto per gli errori degli avversari. Una Juve da rivedere, ma che non può giocare senza una punta in area di rigore”.
Il Napoli travolge il Crotone, dove può arrivare la squadra di Gattuso?
“E’ un Napoli che gioca ad alta intensità, anche se la partita è stata in bilico per lunghi tratti. Il 4-0 finale non deve ingannare. Il Napoli ha vinto perché ha qualità individuali superiori. Il Crotone a livello di gioco e fino a quando è rimasto in 11 contro 11 aveva creato diverse difficoltà. Se il Crotone vuole salvarsi non deve cambiare allenatore; serve solo più qualità in attacco. La tattica ti può portare fino agli ultimi 30 metri, poi servono le qualità dei singoli giocatori”.
Roma-Sassuolo 0-0 è un paradosso?
“E’ stata giocata su un campo inzuppato che ha impedito ad entrambe le squadre di fare un gioco veloce, come amano fare. Partita bella e emozionante. Ci sono state diverse occasioni, alla Roma sono stati annullati due gol. Uno 0-0 che può soddisfare gli allenatori, non tanto per il punto, quanto per la prestazione. Hanno riscatto le ultime sconfitte pesanti in campionato”.
E la Lazio?
“La Lazio, sapendo di aver di fronte una squadra sempre propositiva, è stata lì cercando di stanarla, ha rischiato, lo Spezia ha preso due pali, ma alla fine con Immobile, ottavo gol consecutivo, ha sfruttato l’arma del contropiede. Spezia sfortunato. La superiorità tecnica ha fatto la differenza”.