Nella riunione di ieri sera a Colorno, il GranDucato ha deciso di continuare l'avventura per conto proprio: si prospetta una squadra sempre più giovane. Da parte Crociati Rfc inizia il toto-allenatore
Erano in molti che chiedevano, ultimamente con insistenza, se questa ennesima fusione, termine comunque improprio, si sarebbe fatta o meno. I tempi sarebbero già scaduti: siamo a maggio, regular season finita, sarebbe già da programmare la prossima stagione. D’accordo che la parola programmazione nel rugby italiano è concetto sempre più astratto e che si ricomincia un mese dopo rispetto al solito ma … Ma si farà? No. Questo è stato deciso dalla riunione tenutasi ieri sera a Colorno dagli stati generali del GranDucato: si va avanti da soli. Questo in risposta al “sasso” lanciato dal presidente dei Crociati Rfc, Villani un paio di mesi fa.
C’era chi, vicino ad ambienti federali, scommetteva sul no, nonostante le difficoltà economiche ed i motivi sono principalmente due: la posizione “di forza” dei Crociati, diciamo pure Noceto cui a sentir parlare di fusioni viene l’orticaria, in virtù del piazzamento e conseguente incasso dei proventi per la partecipazione alla prossima edizione, forse ultima versione, della Challenge Cup (e mettiamoci pure l’ingresso della Bonatti come sponsor …) e le politiche federali (non dimentichiamoci che nell’affaire Crociati non è stata esente) che potevano vedere di buon occhio la conferma di due squadre a Parma piuttosto che il ripescaggio di Venezia (con molteplici problemi) o la perdente della finale di serie A e una formazione parmigiana in grado di vincere.
Dunque resterà la stracittadina. Con un GranDucato sempre più giovane seppur con la conferma di alcuni giocatori d’esperienza e con l’aiuto, come già avvenuto quest’anno del Viadana/Aironi per quanto riguarda il parco giocatori.
E gli allenatori? Non ancora deciso sulla conferma del duo De Marigny-Prestera da un lato, non Filippo Frati dall’altra a quanto pare. Prato è molto vicina, considerando i vari contatti e che Fabio Gaetaniello dovrebbe “abdicare” per problemi di lavoro. Fifty-fifty con l’amico-collega Andrea De Rossi quindi. C’è chi suggerisce un ritorno di Andrea Cavinato, che dopo il Junior World Championship sarà a disposizione, ma conoscendolo bene vuole, intanto, il massimo dell’organizzazione (ma non siamo più a quei tempi); c’è pure la soluzione interna Mazzariol che già conosce l’ambiente, è stato pure secondo di Sgorlon ed ha ottenuto un buon risultato con l’Under 20, in attesa di domenica. Casellato, al momento, nicchia e “conferma” che rimarrà a Mogliano.