Al netto di tutte le difficoltà che da inizio stagione sta affrontando il Parma, i numeri e le prestazioni del reparto difensivo sono negativi.
Per rendersene conto basta dare un’occhiata ai gol incassati dopo 6 giornate: 13 gol. La media è di 2,16 reti incassate a partita. Troppe. Peggio dei crociati hanno fatto Cagliari (15), Benevento (17), Spezia (15), Torino (15) e Crotone (17).
Sul rendimento di Iacoponi e compagni pesano sicuramente gli infortuni e il Covid-19, tant’è che fino a domenica scorsa Liverani ha dovuto inventarsi soluzioni tampone, da Grassi terzino destro contro lo Spezia (uno dei migliori in campo) a Balgoh titolare contro l’Inter in una difesa a 5. Scelte che hanno convinto, sia la prima che la seconda, sebbene non siano servite ad arginare il problema, non a caso nelle ultime due gare di campionato il Parma ha incassato 4 reti.
Ora, il rientro di Bruno Alves e quello precedente di Valenti (oltre a Osorio) migliorano nettamente la situazione e consentono al tecnico romano di tornare all’antica, cioè alla difesa a 4. Ma, indipendentemente dal modulo e dai giocatori, serve una netta inversione di rotta sul campo, nell’atteggiamento, nelle marcature, sui calci da fermo (l’anello debole) e nel supporto dei centrocampisti che a quanto pare non garantiscono le dovute coperture e protezioni al reparto arretrato. Problemi su cui Liverani può finalmente lavorare in modo approfondito, con quasi tutti i giocatori a disposizione, compreso Balogh, un giovane di belle speranze a cui va data la possibilità di crescere e maturare, per il bene di tutti.
(Foto di Lorenzo Cattani)