Si è svolta questa mattina, nelle suggestive stanze del Palazzo del Quirinale, la cerimonia di premiazione dei Cavalieri al merito della Repubblica Italiana, la solenne giornata di encomio dei 57 italiani che lo scorso 3 giugno sono stati insigniti dal Capo di Stato Sergio Mattarella per essersi particolarmente distinti nei loro servigi al Paese durante l’emergenza coronavirus.
In virtù delle stringenti misure di sicurezza sanitarie osservate dalla Nazionale Italiana, in ritiro all’hotel NH Collection Vittorio Veneto di Roma prima della partita del Sei Nazioni contro l’Irlanda di sabato a Dublino, il terza linea delle Zebre Maxime Mbandà -56 presenze ufficiali coi multicolor e 20 con la maglia degli Azzurri- ha scelto di non allontanarsi dal gruppo Azzurro per partecipare di persona all’evento.
Valori come altruismo, rispetto delle regole, etica del lavoro, senso del dovere e di responsabilità verso la salute di tutti -in particolare del gruppo della Nazionale Italiana- hanno contraddistinto ancora una volta lo spirito dell’atleta 27enne che ha comunque potuto ricevere dai Corazzieri al servizio del Capo dello Stato la medaglia e l’attestato ufficiale in albergo, in compagnia dell’affetto dei suoi compagni di squadra e dello staff Azzurro presente.
“Non ho parole adeguate ad esprimere l’emozione che ho provato quando ho ricevuto la medaglia e il diploma di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana. Una sensazione mai vissuta prima d’ora, che voglio condividere con tutti i colleghi della Seirs Croce Gialla di Parma e con tutti coloro che, volontariamente, si sono prodigati e messi al servizio del Paese in questo difficile periodo. Questa onorificenza rappresenta un riconoscimento importante per l’impegno profuso durante la quarantena da tutti loro; il mio impegno è quello di continuare al fianco della Seirs Croce Gialla di Parma compatibilmente con i miei impegni sportivi. Anche loro, come l’Italia e le Zebre, sono la mia squadra. É stata una decisione non semplice quella di non presenziare alla cerimonia di consegna presso il Quirinale, ma il rugby mi ha insegnato a rimanere al fianco dei compagni, indirizzandomi verso la scelta che ritengo più giusta in questo momento. Spero possa esserci in futuro l’occasione per incontrare il Presidente della Repubblica e ringraziarlo dal vivo per questo riconoscimento che mi è stato assegnato” ha dichiarato un emozionato Maxime Mbandà.
Sulle colonne dell’edizione odierna di Italia Oggi il flanker nato a Roma da padre congolese e mamma campana ha ripercorso la fase più difficile del suo servizio di volontariato svolto durante la quarantena con l’associazione Seirs Croce Gialla di Parma: “La mia mentalità rugbistica è quella di scendere in campo per vincere: vuoi salvare delle vite! A volte portavo i pazienti a bordo delle ambulanze, parlavo un po’ con loro e tre giorni dopo li vedevo sulle pagine dei necrologi. Si trattava di una sconfitta che lasciava il segno. Per fortuna ci sono stati anche momenti felici: quando riaccompagnavo a casa qualcuno che avevo portato in ospedale giorni prima. In quei casi ero al settimo cielo e mi aiutava a non mollare”.
A Maxime Mbandà vanno le più sentite congratulazioni da parte dell’amministratore unico del club Andrea Dalledonne e di tutti i tesserati multicolor, nella profonda convinzione che, nonostante l’assenza del 20 volte Azzurro alla cerimonia, il vero riconoscimento sia stato da questi già ottenuto e di certo non si esaurisca nella giornata odierna.