Al Centro Sportivo di Collecchio è stato il giorno di Nicolas Schiappacasse (20 anni). Il giocatore uruguaiano, arrivato a Parma in prestito per 18 mesi dall’Atletico Madrid, è stato presentato oggi ufficialmente alla stampa; al suo fianco Alessandro Lucarelli, nelle vesti di dirigente e “padrone” di casa. Schiappacasse sembra essersi subito calato nella sua nuova avventura, anche se il suo inserimento sarà graduale e senza frenesia. Ecco le sue prime parole crociate:
CALCIO ITALIANO: “Ho visto la partita dell’Atlético Madrid ieri sera contro la Juventus, sono molto contento perché l’Atlético è la squadra che mi ha scoperto. Battere una squadra forte come i bianconeri non è facile. Sono felice anche per Gimenez, per Godin, che conosco e ieri sera hanno anche segnato. Da sempre ho seguito il calcio italiano, conosco il Parma così come i suoi giocatori e le sue vittorie”.
IL PARMA: “Quando mi è stata prospettata l’idea di venire qui sono stato molto contento, questo club ha una grande storia e non ci ho pensato due volte. Ho scelto Parma perché questo è un passo importante della mia carriera, la Serie A è un campionato molto forte e nella mia carriera mi servirà. Il Parma è un club storico che mi aiuterà tanto, sono felice di essere qui e darò tutto me stesso per la squadra e per migliorare”.
IL RUOLO IN CAMPO: “Sono una mezzapunta, gioco bene con entrambi i piedi. La velocità è uno dei miei punti di forza, ma amo giocare di squadra e non cerco la giocata solitaria. Sto migliorando sull’aspetto difensivo e questo calcio può aiutarmi a diventare un calciatore migliore. Prima di tutto penso alla salvezza del Parma, è l’obiettivo del club che merita di restare in serie A per la sua storia. Personalmente cercherò di giocare il più possibile, di fare qualche gol ma soprattutto farmi trovare pronto per la squadra. Prima penso alla squadra e dopo quello che verrà per me si vedrà”.
LA MAGLIA NUMERO 10: “Quando sono arrivato mi è stato detto che c’erano liberi il 7, il 10 e l’11. Avrei scelto qualsiasi numero però il 10 mi piace, perché l’ho sempre avuto anche in Uruguay. E’ stato sempre il mio numero preferito e mi è venuto naturale. Non ho ancora parlato in maniera approfondita con mister D’Aversa, ma il gioco del Parma è adatto alle mie caratteristiche, chiudere gli spazi e ripartire velocemente”.
LA CONDIZIONE: “Fisicamente mi sento bene e qualsiasi opportunità cercherò di sfruttarla al 100%. Sapevo che anche in Italia è conosciuta la nostra ”garra”, il nostro è un calcio molto forte con molto contatto. Dal calcio uruguayano sono usciti calciatori come Suarez, Cavani e tanti altri che non mollano mai e hanno sempre grande voglia di vincere. Il calcio italiano è un po’ più tattico, ma ci sono dei punti di contatto e saper giocare in entrambi i campionati è fondamentale per qualsiasi esperienza che io possa fare in futuro”.
(Foto Parmacalcio1913.com)