Ci affidiamo alle commoventi parole del collega Gabriele Majo per ricordare Fabio Giarelli, per molti il “Commendatore”, tragicamente scomparso nel pomeriggio di ieri a Marina di Massa. Aveva 52 anni, era uno storico tifoso del Parma.
Le più sentite condoglianze alla famiglia Giarelli da parte di tutta la redazione di Sportparma.
(di Gabriele Majo, direttore responsabile Stadiotardini.it) – Era domenica 24 Luglio 2011. L’occasione l’amichevole estiva a Cogollo del Cengio, provincia di Vicenza, organizzata a casa di uno dei soci di minoranza di Tommaso Ghirardi, Alberto Rossi, il cui club dilettantistico era stato appena promosso in II categoria. La spedizione di StadioTardini.it per quella amichevole era un po’ diversa dal solito: grazie a Simona Vitali e ad altri suoi conoscenti, assieme a Simona Terzi, vengo aggregato su un furgone attrezzato a bordo del quale c’è anche il tifoso in carrozzina Fabio Giarelli che ho modo di conoscere in quella giornata davvero speciale. Durante il viaggio Fabio, noto anche come “Il Commendatore” mi parla delle condizioni in cui i tifosi diversamente abili sono costretti a vivere la partita al Tardini, nel proprio settore, quando piove, dopo che erano stati trasferiti in zona Distinti per ragioni di sicurezza, dalla precedente collocazione in alto alla Petitot. Sono, quelli, giorni in cui all’Ennio fervono lavori di riqualificazione: i G BOX, che già da alcune stagioni erano spuntati nella Tribunale Centrale, a beneficio della cosiddetta Upper Class, stavano facendo per la prima volta la propria apparizione anche nella Centrale Est, appena sopra i Distinti; traendo ispirazione dalla positiva provocazione di Settore Crociato che suggeriva che spazi riscaldati venissero messi a disposizione non solo dei ricconi, ma anche dei Disabili, feci una prima intervista a “Fabione” per accendere i riflettori su una upper-class indubbiamente di nicchia, ma dal profondo valore sociale. Il suo garbato appello, da me raccolto quel giorno, rimase a lungo inascoltato, benché ciclicamente riproposto, negli anni a seguire, su queste colonne e non solo, perché a furia di non avere risposte orchestrammo una vera e propria campagna di sensibilizzazione coinvolgendo non solo gli organi di informazione locali, ma anche nazionali che ci diedero un enorme supporto.
Il successo, però, grazie alla proprietà del rinato Parma, ci arrise soltanto domenica 28 Febbraio 2016, quando prima di Parma-Lentigione, Campionato di Serie D, venne inaugurata la nuova semplice installazione – una tettoia – realizzata con il contributo della Chiesi Farmaceutici. Cinque lunghi anni prima di poter brindare alla vittoria, ma “Niente è impossibile per chi vuole veramente”, significativa frase che il tosto Fabio Giarelli aveva scritto nel suo libro “Altalenando”, come ricordato in quei giorni su StadioTardini.it da Simona Vitali: “La lotta che hai intrapreso, non senza spigolosità, per avere una tettoia per i tifosi con disabilità allo stadio Tardini di Parma, è diventata realtà. Finalmente l’inaugurazione. Grande orgoglio per te! E commozione”. Detta tettoia (altro che le avveniristiche soluzioni presentate con feci una prima intervista a “Fabione” per accendere i riflettori su una fabio-giarelli-upper-class-tardinitematica indubbiamente di nicchia, ma dal profondo valore sociale.
Il suo garbato appello, da me raccolto quel giorno, rimase a lungo inascoltato, benché ciclicamente riproposto, negli anni a seguire, su queste colonne e non solo, perché a furia di non avere risposte orchestrammo una vera e propria campagna di sensibilizzazione coinvolgendo non solo gli organi di informazione locali, ma anche nazionali che ci diedero un enorme supporto. Il successo, però, grazie alla proprietà del rinato Parma, ci arrise soltanto domenica 28 Febbraio 2016, quando prima di Parma-Lentigione, Campionato di Serie D, venne inaugurata la nuova semplice installazione – una tettoia – realizzata con il contributo della Chiesi Farmaceutici. Cinque lunghi anni prima di poter brindare alla vittoria, ma “Niente è impossibile per chi vuole veramente”, significativa frase che il tosto Fabio Giarelli aveva scritto nel suo libro “Altalenando”, come ricordato in quei giorni su StadioTardini.it da Simona Vitali: “La lotta che hai intrapreso, non senza spigolosità, per avere una tettoia per i tifosi con disabilità allo stadio Tardini di Parma, è diventata realtà. Finalmente l’inaugurazione. Grande orgoglio per te! E commozione”. Detta tettoia (altro che le avveniristiche soluzioni presentate con a propria volta sconvolta dopo averlo appreso in tempo giarro’s page“reale” attraverso le moderne tecnologie, “il modo peggiore per apprenderlo”. Poi l’annuncio direttamente sulla sua pagina Facebook Giarro’s Page che Fabione volle come “un punto di incontro e di scambio di idee su varie tematiche: poesia, disabilità, sport, cronaca, etc”.: “È con profonda tristezza che vi comunico che il nostro Fabio è deceduto.
La causa sembra essere l’annegamento mentre stava facendo il bagno in mare, dovuto forse ad un malore, non ci sono ancora notizie certe.
Appena possibile vi farò sapere, su questa pagina, data ed orari del Rosario e del funerale. Ora, la sua anima, è serena nel Regno di Dio”.
Annotiamo qui anche la manifestazione di cordoglio del Parma Calcio 1913 apparse oggi sul sito ufficiale: Fabio Giarelli, appassionato tifoso Crociato in carrozzina, si è spento tragicamente nel pomeriggio di ieri, domenica 29 Luglio 2018, nel mare di Marina di Massa. Giarelli, che avrebbe compiuto 53 anni il prossimo 18 Agosto, aveva la maglia Crociata nel cuore: immancabile in occasione delle partite casalinghe, la sua presenza nel settore diversamente abili dello Stadio Tardini – quel settore oggetto di tante sue lunghe propositive battaglie per darne una copertura che impedisse alle intemperie di colpirne gli ospiti – ma anche in trasferta. Proprietà, dirigenza, settore condoglianze parma giarelligiovanile, tecnici, calciatori, dipendenti e collaboratori tutti del Parma Calcio 1913 ne piangono la scomparsa, porgendo alla sua famiglia le più sentite condoglianze.
Un vuoto profondo, nel quale sprofondare, anche per me, per aver perso presto, troppo presto, non solo un fedele alleato nelle giuste cause, ma anche un modello di vita per l’entusiasmo, la fermezza e il sorriso con cui, nonostante le evidenti difficoltà, inseguire sogni da trasformare in realtà.