Una mazzata terribile: la procura federale ha deferito il Parma per responsabilità oggettiva, con loro anche Calaiò e Ceravolo accusati di tentato illecito sportivo. Secondo quanto riporta Gazzetta.it “questa mattina la Procura Federale ha consegnato l’avviso di conclusione delle indagini: entro una decina di giorni, il club emiliano e i suoi due tesserati andranno a processo…”. L’ottimismo dei giorni scorsi è svanito nel nulla, ora il Parma e i suoi tifosi sono sprofondati nella paura, perché se le accuse dovessero essere confermate anche la serie A potrebbe essere a rischio.
Stando alle prime informazioni che filtrano da Roma, dove in mattinata si è tenuta l’udienza sul caso Spezia-Parma – partito dalla denuncia di due giocatori spezzini – il Parma e i suoi due attaccanti dovranno difendersi da accuse pesantissime, anche se dal contenuto degli sms (whatsapp) pare non mergano prove certe. A meno che la Procura della Figc non abbia in mano altre carte utili all’inchiesta ma per il momento tenute segrete.
La notizia è stata confermata anche dall’Ansa: “La Procura ha chiuso oggi le indagini, comunicando la violazione dell’art.7 agli interessati, aprendo così l’iter per il deferimento. In caso di sanzione, il Parma rischia la serie A”.
C’è da dire che fino alle ore 12 di oggi il Parma Calcio 1913 e i suoi legali non hanno ancora ricevuto alcuna notifica.
Aggiornamento
Soltanto Emanuele Calaiò sarà deferito per “tentato illecito sportivo”, mentre Ceravolo non è interessato dal provvedimento. Rimane l’ipotesi di responsabilità oggettiva del Club, come si legge nell’avviso di conclusione indagini riportato anche dalla Gazzetta dello Sport: “Il Procuratore Federale, esaminati gli atti dell’indagine disciplinare esperita in relazione alla gara Spezia-Parma del 18 maggio 2018 – ha concluso le indagini formulando le seguenti incolpazioni: Calaiò Emanuele, calciatore tesserato per la società Parma Calcio 1913 S.r.l., violazione dell’art. 7, commi 1 e 2, del C.G.S., per avere, prima della gara Spezia-Parma posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara suddetta, tentando di ottenere un minor impegno agonistico da parte dei calciatori dello Spezia Calcio, signori Filippo De Col e Claudio Terzi, per assicurare alla propria squadra il risultato favorevole dell’incontro, e, in particolare, inviando a tal fine a Filippo De Col, qualche giorno prima della gara, messaggi a mezzo dell’applicativo di messaggistica whatsapp”
“la società Parma Calcio 1913 per rispondere a titolo di responsabilità oggettiva, ai sensi degli artt. 7, comma 2, e 4, comma 2, del CGS, per il comportamento posto in essere dal proprio tesserato Calaiò”.