Un Parma così bello non lo avevamo mai visto in questa stagione. Roba da stropicciarsi gli occhi. Quattro gol e seconda vittoria esterna consecutiva. Una squadra che gioca con scioltezza, matura e autoritaria, che azzanna l’avversario al primo errore. Una squadra che fa paura e che rispolvera antiche ambizioni. Semplicemente un grande Parma. Come una torta gustosissima, ricoperta di panna e cioccolato, con al centro le 100 candeline di Calaiò (100 gol in B).
E pensare che poco meno di un mese fa, dopo la scoppola di Empoli (4-0), sul Parma si era abbattuta una bufera pazzesca, con la panchina di D’Aversa che scricchiolava pericolosamente.
La conferma del tecnico, i confronti nelle 4 mura dello spogliatoio, i fischi, le contestazioni dei tifosi e l’exploit di Salerno, evidentemente, hanno rappresentato il punto di svolta di una stagione fin qui vissuta sulle montagne russe. E’ come se il viaggio all’inferno, all’inizio del girone d’andata, fosse una condizione indispensabile per dare una svolta alla propria stagione.
Il Parma si è ricompattato. Si è ricostruito una nuova identità. D’Aversa ha azzerato tutto ed è ripartito dalla base, dai suoi uomini di fiducia, tant’è che oggi nella formazione titolare c’erano 7 giocatori della finale playoff di Lega Pro della passata stagione. Non è un caso.
La condizione e il gioco stanno crescendo, così come alcuni giocatori che nel girone d’andata avevano deluso, Dezi su tutti. E poi c’è la magia Baraye: titolare dopo mesi di panchina e protagonista di una prestazione impeccabile, condita anche da due assist. E poi Iacoponi, Ceravolo, Gagliolo, Insigne, Lucarelli (traversa), Gazzola e tutti gli altri…. Il fiore cresce ed emana un profumo seducente.
(Nella foto il gol numero 100 in serie B di Emanuele Calaiò – Foto parmacalcio1913.com)