Lo scivolone di Carpi ha offuscato la favola dell’esordiente Michele Nardi. Il quale, a 31 anni, si è concesso il “lusso” di esordire in serie B con la maglia del Parma, dopo una vita tra serie D e C.
I sogni che diventano realtà, musica elettrizzante di una storia che parte dalla Romagna, esattamente da Santarcangelo, paesone di 20mila abitanti in provincia di Rimini. Un viaggio bellissimo, una scalata che rispolvera la letteratura di un calcio d’altri tempi.
Fino a 7 anni fa, Nardi si divideva tra la scrivania di un’azienda del posto (mansione ragioniere) e lo stadio Valentino Mazzola (un doppio lavoro diventato incompatibile dopo il passaggio al calcio professionistico), la casa del Santarcangelo Calcio. La squadra della sua città, di cui era l’indiscusso capitano fino a pochi mesi fa; una militanza lunga 12 anni, conditi dalla vittoria nel playout di serie D contro il Fidenza nel 2007 (allo stadio Ballotta), dalla storica promozione in Seconda Divisione (2010-11), per finire con l’ammissione alla Lega Pro tre anni dopo (2014-15). Esperienza, sacrifici e sogni. Un percorso tortuoso e per niente scontato, come l’assurdo coinvolgimento nell’inchiesta “Dirty Soccer 3” sul calcioscommesse, per uno scambio di persona (è stato prosciolto).
Una carriera che sembrava destinata a finire dove era iniziata, cioè a Santarcangelo di Romagna. E, invece, quest’estate la chiamata del Parma ha stravolto tutto. A luglio ha firmato un triennale con il club (scadenza giugno 2020), la favola ha cominciato a prendere i connotati della realtà, fino al minuto 10 del secondo tempo di domenica scorsa a Carpi (Carpi-Parma 2-1). 35 minuti senza sbavature (al posto dell’infortunato Frattali), due uscite decisive, senza battere ciglio; neanche una smorfia di emozione. Così, en passant.
L’infortunio di Frattali non è grave, ma è difficile (non impossibile) che possa recuperare in tempo per la sfida di sabato al Tardini contro la Pro Vercelli. Se così fosse, per Nardi sarebbe la seconda grande opportunità. E la favola continua…