Minuto 54, nell’area militarizzata dai difensori del Venezia spunta la capoccia di Valerio Di Cesare. Gol e festa. E’ la fine di un piccolo incubo, durato 270 minuti, l’arco di tre partite. Un’infinità per le logiche del calcio moderno. Il Parma si prende la rivincita e ed esce dal Penzo con il petto gonfio di soddisfazione, battendo il Venezia 1-0. Mettendo in mostra una buona tenuta fisica (in crescita rispetto alle prime uscite di campionato), malgrado le tre partite in una settimana, e soprattutto una difesa d’acciaio, meticolosa, armata fino ai denti, dove ha giganteggiato Di Cesare. Prestazione impreziosita da un gol capolavoro, non tanto per lo stile, quanto per l’importanza e il peso specifico. Un gol – il quarto della stagione – nato ancora una volta sugli sviluppi di un calcio piazzato. Un episodio, nel mezzo di una partita bruttina dal punto di vista dell’estetica, bloccata per lunghi tratti, con troppi tatticismi e soprattutto paura di perdere. Un aspetto, quest’ultimo, che ha condizionato tutta la gara, con gli esterni incapaci di sfondare, i centrocampisti propensi più a difendere che a correre dei rischi, e le due difese a padroneggiare. Pochi tiri in porta, più pericoloso il Venezia, anche se alla fine Frattali non ha dovuto fare gli straordinari.
Contava vincere, per il morale e per l’autostima, ma anche per D’Aversa e il suo progetto di 4-3-3. I problemi non sono svaniti all’improvviso, che sia chiaro, ma almeno ora si potrà lavorare con un po’ di serenità in più e perfezionare un modulo che senza una punta di peso farà sempre fatica a praticare un tipo di calcio offensivo. Perché anche oggi la squadra ha prodotto cross e possesso palla, ma senza incidere, senza riuscire a confezionare assist o ad aprire la linea difensiva avversaria. I soliti problemi, tant’è che anche oggi il gol non è arrivato su azione e di occasioni limpide ce ne sono state pochissime, per non dire nessuna, se non un tiro-cross (deviato) di Baraye.
E’ una vittoria per certi versi simile a quella di Novara, ma questa volta si spera sia l’inizio di un nuovo ciclo. Non è un caso, infatti, che dopo Pro Vercelli (una gara in meno) e Spezia, il Parma è la squadra che segna meno in serie B. Urgono rimedi, ovviamente, la vittoria è la medicina perfetta, brutta o bella che sia poco importante in questo momento.
Il post scriptum è per il Venezia di Inzaghi: bruttino, irriconoscibile rispetto alla squadra votata all’attacco della passata stagione. In tre gare casalinghe ha raccolto 2 pareggi a reti bianche e una sconfitta.